martedì 23 agosto 2011

LUCIANO FRESCHI SI DIMETTE DAL CONSIGLIO TRIBUTARIO.

Dopo un breve periodo di riflessione, Luciano Freschi, storico esponente del PD di Oderzo, ha deciso di dimettersi dal Consiglio Tributario. Le ragioni: una di merito (“il Consiglio Tributario è materia per specialisti […], non ho ancora capito quale contributo possa dare” sulla lotta all’evasione fiscale) e una politica: smettiamola di fare il gioco di Dalla Libera che ottiene consensi e appoggi facendo piccole concessioni a esponenti di destra e di sinistra che non discutano le sue scelte (o “non-scelte”) e maschera in questo modo il suo immobilismo. Qui di seguito il testo integrale dell’articolo di Annalisa Fregonese sul Gazzettino del 22 agosto
CONSIGLIO TRIBUTARIO Il caso "caccia agli evasori" infiamma l’estate opitergina
Freschi: «Io mi dimetto»
L’esponente del Pd: «Non capisco i criteri delle nomine di Dalla Libera»
Consiglio tributario: Luciano Freschi, già consigliere comunale e fresco componente dell’organismo, getta il cuore oltre l’ostacolo e se ne va, "sbattendo la porta". Per farlo sceglie il Gazzettino: «È da tempo che ci pensavo - dice - ed ho deciso: mi dimetto. Non mi piace il modo con il quale questo Comitato Tributario è stato formato. Non mi ritengo un rappresentante delle minoranze. Sono di sinistra, lo sono sempre stato, ma il mio partito non mi ha certo delegato a rappresentarlo in questo nuovo Consiglio. Lo dico subito, per sgomberare qualsiasi dubbio: l'evasione fiscale va strenuamente contrastata. Ma è materia per specialisti. Non ho ancora capito quale contributo possa dare il Consiglio Tributario. Al di là di ciò avrei anche fatto fronte all’incombenza, che mi era stata affidata dal sindaco Dalla Libera, se le nomine fossero state fatte con criteri diversi. Ciò non è avvenuto, perciò mi dimetto».
      Nelle pigre e caldissime giornate di agosto la dichiarazione di Freschi ha l'effetto di una bomba. Perché le nomine del sindaco Dalla Libera, sulla base di un regolamento approvato dal consiglio a febbraio 2011, prima delle elezioni, hanno fatto parecchio discutere. Marcello Ferri, consigliere del Pdl, già alla prima seduta consiliare aveva apertamente parlato di voto di scambio. «Francamente - rilancia Freschi - non ritengo questa nomina un premio, piuttosto un peso. Perché, se fra i compiti del Consiglio tributario c’è quello di andare a mettere il naso nella sfera economica degli opitergini. Si tratta di un ruolo da affrontare con grandissima responsabilità, equilibrio, buon senso e, non ultime, capacità tecniche. Ma la questione non è solo questa. Riguarda le nomine. Sul piano politico Marcello Ferri (“distante anni luce dal PD”, Freschi, ndr) ha ragione: le minoranze non sono minimamente rappresentate. Posso non essere d'accordo sulle azioni intraprese dal consigliere Ferri, con il ricorso straordinario al Capo dello Stato. Ma su quello politico il suo ragionamento non fa una piega».
      Il Consiglio tributario è composto di 7 persone: sono state scelte dal sindaco Dalla Libera e sono tutte a lui vicine. Non vi figurano esponenti del Pdl, del Pd o della Lega Nord.

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