martedì 27 marzo 2012

Il PD che conosco io

di Alessandro Battel

Impegnarsi in politica di questi tempi, anche nella dimensione piccola e provinciale della nostra realtà, può sembrare poco sensato. Forse il governo Monti ha un po’ riconciliato gli italiani con la sfera pubblica, ma probabilmente è proprio solo perché è poco “politico”. Continuiamo a non avere fiducia nei politici e a guardare alla loro “casta” con ostilità per privilegi e abusi, continuiamo a pensare all’amministrazione non solo come a un compito problematico ma anche come un lavoro “sporco” e rischioso. Ma non ci sono prospettive se proprio nei momenti difficili come questo nessuno ha il coraggio di mettersi in gioco, lavorando con serietà e disinteresse e cercando di affrontare realmente i problemi, per restituire un po’ di credibilità alla politica, quella che comunque alla fine ci deve essere per elaborare soluzioni e prendere decisioni.
       La politica non è il mio mestiere, ma il fatto di non avere interessi da difendere né ambizioni da soddisfare mi permette di affrontare l’impegno con una certa serenità. Il mio obiettivo è mettere il mio lavoro al servizio di altri che vogliano impegnarsi, essere un punto di riferimento per chi condivide l’idea che proprio in questo momento la politica deve ricostruire non tanto la propria immagine quanto il proprio ruolo reale. Metto a disposizione della comunità la mia buona volontà e il mio senso del bene comune, sperando di aiutare altri a fare la stessa cosa e di riuscire insieme a loro a ottenere qualche risultato.
Naturalmente il mio impegno non è generico: sono da sempre di sinistra. Oggi mi riconosco in un progetto riformista che contribuisca a migliorare la qualità della nostra classe dirigente, che lavori per superare le divisioni storiche che da sempre caricano il nostro sistema politico di contrapposizioni tanto radicali da rendere conflittuale e incomprensibile la vita pubblica, che aiuti il nostro paese a superare le difficoltà del presente. A scuola i ragazzi mi sentono tutti i giorni ripetere loro di darsi da fare, di studiare per diventare bravi, per imparare ad avere idee, inventare soluzioni, gestire situazioni complesse. L’Italia è piena di gente ricca di intelligenza e inventiva, ma tutti ci lamentiamo a ragione di come spesso le istituzioni non funzionino e non diano sostegno alle migliori capacità. Lo storico dell’economia Carlo Maria Cipolla diceva che “la missione dell'Italia è produrre all'ombra dei campanili cose che piacciono al mondo”: credo abbiano ragione i molti che pensano che per noi questa sia ancora la strada giusta per uscire dalla crisi. E la cosa pubblica deve fare la sua parte.
Ma sono sinceramente sensibile anche ad alcuni dei temi su cui lavora chi ha posizioni più radicali: dall’attenzione alla politica internazionale e ai problemi del sottosviluppo all’interesse per i problemi sociali e le situazioni di marginalità. Trovo molto importante lo sforzo che alcuni fanno di ripensare il nostro modello di sviluppo per renderlo più compatibile con uno stile di vita più umano e sobrio, più attento all’ambiente. Sono tutte cose di cui da sempre mi interesso nel mio lavoro, a scuola e nella promozione di attività e iniziative culturali.
                Siamo in un territorio in cui ancora troppi hanno del PD un’idea sbagliata. Il Partito Democratico che conosco io, nel Veneto e a Oderzo, è fatto di gente che lavora e conosce il mondo del lavoro e i suoi problemi, che ragiona sui dati concreti e sui bisogni delle persone e non si fa condizionare dall’ideologia, che ha rispetto e considerazione per l’impresa ma le attribuisce anche delle responsabilità verso la società, che considera vitale riconoscere il merito e promuovere l’innovazione ma pensa che non si possano fare passi indietro sulla difesa della dignità delle persone  – tutte - e sulla necessità di offrire a tutti la  possibilità di migliorare la propria situazione. Il mio impegno va in questa direzione e su questo mi confronterò non solo con i componenti il direttivo del circolo del PD, che ringrazio da subito: Eugenio Luzzu, Sisto Bravo, Alessandro Campigotto, Massimo Daniotti, Nadia Longo, Domenico Mattiuzzi, Renzo Zago e Eugenio Zambon, ma con tutti gli iscritti e i sostenitori del PD che si impegneranno con noi.

1 commento:

  1. A Sandro Battel i migliori auguri che possa portare tanti cittadini ad onorare la vera Politica del bene comune. Giorgio Nardari

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