domenica 28 gennaio 2018

NON LASCIARSI VINCERE DALLA PAURA

La proposta di GiuseppeZago e del PD nell'articolo del Gazzettino dello scorso 19/1
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IL VESCOVO VIENE A ODERZO E VISITA LA ZANUSSO. LA SINDACA NON VA NEANCHE ALLA MESSA E POI GRIDA A UN LUPO CHE NON C'E' PER GIUSTIFICARE LA SCELTA - SBAGLIATA - DI CONTINUARE A NON AFFRONTARE IL PROBLEMA
    
Di fronte alla questione dei migranti l'amministrazione leghista di Oderzo si fa come al solito accecare dall'ideologia. Sono pronti a difendere la religione nei casi in cui coincide con la tradizione e non costa niente, come nel caso del presepio; poi però si fanno vincere dalla paura e non esitano a lanciare allarmi sproporzionati per alimentarla e per giustificare la loro inerzia di fronte a un problema reale sul quale molto si poteva e si può fare ancora, come abbiamo più volte dimostrato con le nostre proposte.
L'ultima di queste – il progetto di creare percorsi formativi per i migranti in modo da prepararli ad essere utilizzabili come manodopera dalle aziende italiane che lavorano in Africa – è stata nell'occasione rilanciata da Giuseppe Zago, come possiamo leggere nell'articolo sopra. L'amministrazione apprezza il nostro atteggiamento di rispetto e collaborazione con le istituzioni, ma non lo imita mai quando servirebbe, cioè quando ha a che fare con le istituzioni di livello superiore, come la prefettura. Poi ci si stupisce se la prefettura risponde per le rime ridimensionando gli allarmi a una misura più reale (vedi l'articolo sotto). Il rapporto con la prefettura, che si è evidentemente deteriorato (ed è chiaro qui dove stiano le responsabilità principali), andrebbe recuperato per il bene dei cittadini di Oderzo, insieme ad alcune delle nostre proposte concretamente praticabili, sulle quali naturalmente siamo stati e siamo ancora disposti a collaborare.
La risposta del prefetto agli allarmi della sindaca nell'articolo del Gazzettino dello scorso 18/1
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        Riportiamo qui in fondo, dopo la nostra riflessione sulla visita del Vescovo, anche gli articoli in cui i quotidiani locali hanno dato conto della questione lo scorso 17/1.
   
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       Per fortuna a Oderzo esistono i cittadini, la Parrocchia, i Trevisani nel Mondo, il Brandolini, gli Scout... altrimenti il Vescovo venendo domenica 14 gennaio a celebrare in Duomo la Messa solenne per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, avrebbe rischiato di trovare la chiesa vuota! La Sindaca, gli Amministratori di Oderzo, anche gli assessori solitamente in prima fila nelle celebrazioni religiose, l’onnipresente Consigliere Regionale Dalla Libera, tutti si sono guardati bene dal farsi vedere. Troppo alto il rischio di incrociare il Prefetto. Troppo alto il pericolo, sotto elezioni, di contaminarsi con l'idea che sia possibile essere solidali con chi appartiene a un mondo molto più difficile del nostro e cerca una vita migliore. Troppo alta la possibilità di lasciarsi sfiorare, nella propria granitica indifferenza, dal dubbio. Dubbio sul reale pericolo rappresentato da tanti richiedenti asilo che hanno partecipato attivamente a una celebrazione in cui si è fatta chiarezza su quanto la maggior parte di loro è disponibile a lavorare, a imparare, a integrarsi. Dubbio sulle proprie scelte suscitato dalle parole del Vescovo che, richiamandosi al Papa, ha invitato tutti a non avere paura e ad accogliere. D’altronde la religione va bene finché c’è da difendere la tradizione o le statuette del presepe, non quando chiede di farsi carico del prossimo in carne ed ossa.
La scelta del Vescovo di essere ad Oderzo in questa giornata, prima in Chiesa e poi alla Caserma Zanusso, è stata in realtà un segno di attenzione per la nostra città e di riconoscimento del fatto che la presenza di centinaia di richiedenti asilo interpella, andando oltre l'appartenenza alla comunità cattolica, tutta la comunità civile.
E’ stata un’occasione importante di incontro tra i diversi soggetti presenti nella nostra realtà che, con fatica ma con determinazione, stanno cercando soluzioni per valorizzare la presenza di tanti giovani africani a Oderzo. Ancora una volta è stata un’occasione mancata per la Sindaca e per gli Amministratori di Oderzo, che dovrebbero come istituzioni rappresentare tutta la cittadinanza ed essere comunque presenti in una situazione in cui voci autorevoli, istituzionali e non, chiedono di riflettere concretamente su un problema reale, senza lasciarsi vincere dalla paura.

Gli allarmi della sindaca negli articoli del Gazzettino (sopra) e della Tribuna (sotto) dello scorso 17/1
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