domenica 13 gennaio 2019

Le dimissioni di Sarri: gli opitergini vogliono sapere. - Le osservazioni del PD sul PUT



A distanza di qualche giorno, le dimissioni dell’ex-vicesindaco Sarri restano avvolte da una certa oscurità. Qual è la ragione per cui Sarri, come ha dichiarato – non gode più della fiducia della Sindaca?
I cittadini hanno il diritto di essere informati con chiarezza. Se Sarri avesse (cosa che non abbiamo ragione di credere) compiuto qualche scorrettezza sul piano del rispetto delle norme o – peggio – sul piano etico, ci pare chiaro che dovremmo esserne informati. Ma anche se si tratta di un contrasto legato a valutazioni e opinioni diverse su temi amministrativi, i cittadini devono saperlo: quale sarebbe il problema su cui Sarri e Scardellato la pensano così diversamente da giustificare una rottura e una rinuncia all'incarico da parte di un componente della giunta eletto con un alto numero di preferenze? Forse il piano del traffico? O qualche altra questione? 
Oppure il problema è politico? Riguarda equilibri interni al partito di Sarri, in ambito locale o in un ambito più largo (come alcune dichiarazioni dell’ex-vicesindaco fanno sospettare)? A maggior ragione gli opitergini devono avere chiaro se e fino a che punto i contrasti che si consumano all'interno della Lega influiscono sull'attività amministrativa, rischiando magari di indebolirla. 
Quale delle tre ipotesi (o quale altra) sia più vicina alla verità lo può chiarire (visto che Sarri non lo ha fatto) solo la Sindaca, che inoltre deve agli opitergini anche delle spiegazioni sul caso della Presidente del Consiglio Comunale Laura Vettor. Per quale ragione la Sindaca ne ha chiesto le dimissioni? Se – come secondo la stampa confermano fonti interne alla Lega – c’era fin dall'inizio un accordo per un avvicendamento alla Presidenza del Consiglio Comunale, quali ne erano le ragioni, e chi avrebbe dovuto subentrarle? E in ogni caso: non avrebbero dovuto i cittadini – esserne informati in anticipo (soprattutto se non c’era niente da nascondere) per valutare le giustificazioni di una scelta simile, in sé piuttosto strana? 
Se invece le ragioni sono diverse (anche qui: amministrative, politiche ecc…) e sono subentrate ad un certo punto del percorso, allo stesso modo è giusto che la comunità abbia gli elementi per valutare le ragioni dei contrasti e le scelte fatte di conseguenza. Ci pare che l’amministrazione non abbia il diritto di non fornire ai cittadini informazioni e giustificazioni su tutta questa vicenda, sulla quale ci auguriamo e ci aspettiamo chiarezza in tempi brevi.

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Come si diceva, una delle ipotesi è che i contrasti nella maggioranza siano nati per le differenti prospettive sulla questione del nuovo Piano Urbano del Traffico. Ne approfittiamo per esporre le nostre considerazioni critiche sull'impostazione del PUT. 
Nessuno ha avuto finora il coraggio di dire che un nuovo Piano non è necessario: il traffico crea problemi di tempo (e, potenzialmente, di salute) a chiunque si metta in strada, specie negli orari di punta. Tutti lo vedono e noi da tempo abbiamo sollecitato impegni e decisioni in proposito. 
Ma ci pare che l’amministrazione si stia facendo prendere dalla fretta e dal nervosismo: cercare una soluzione equilibrata richiede tempo e mediazione, occorre non solo discutere nel merito con pazienza le soluzioni, ma dialogare coi cittadini che hanno paura di essere penalizzati. 
Il nuovo PUT deve da un lato essere efficace nel rendere più fluido e ridurre il transito attraverso il centro, ma dall'altro non deve rendere più difficile l’accesso e ridurre le presenze: “meno macchine” di passaggio non deve voler dire “meno gente” che anima il centro della città. Un'idea di mobilità moderna e sostenibile va condivisa con i cittadini interessati. Non basta un buon progetto a livello accademico, bisogna valutare gli impatti reali sulla vita quotidiana dei residenti

In questo senso ci pare che il PUT, per come è stato impostato fin qui, lasci irrisolti alcuni problemi: su questi abbiamo fatto osservazioni e proposte concrete. Ecco le principali: 
a) non ci convince la soluzione per Piazzale Europa: ci pare che rischi di rendere più difficile l’accesso senza ridurre i flussi in transito; temiamo insomma che il passaggio sarebbe più scomodo ma l’intensità del traffico rimarrebbe, tanto da rendere forse preferibile la situazione attuale. Proprio su questo punto stiamo studiando una proposta alternativa che intendiamo presentare pubblicamente appena sarà definita; 
b) siamo perplessi sull'introduzione del senso unico lungo via Maddalena, altro aspetto che rischierebbe di provocare più problemi di quanti ne risolva; su questo punto però pare che la possibilità di mantenere il doppio senso di circolazione resti aperta anche per l’amministrazione; 
c) sul senso unico in via Garibaldi chiediamo: 1 – che, se verrà introdotto, il minore flusso di veicoli sia compensato da un aumento significativo degli spazi per il parcheggio (che nel nuovo PUT non sono ancora stati definiti); si potrebbe da subito recuperare un certo numero di posti aprendo al pubblico, magari parzialmente, l’area dietro palazzo Moro (che ora è riservata ai mezzi del comune e che non viene del tutto sfruttata) 2 – che si proceda ad una fase iniziale di sperimentazione per poi valutare i risultati - sia in termini di efficacia che di conseguenze per le attività del centro – e decidere solo a quel punto se rendere definitivo o meno il cambiamento; 3 – che in questa fase di sperimentazione si individuino misure temporanee di compensazione (abbiamo ipotizzato uno sconto sull’IMU) per le attività collocate lungo le vie interessate dagli interventi più importanti. 
d) siamo invece lieti di vedere che la modifica della rotonda di via Spinè corrisponde in sostanza a quanto richiesto in passato dal nostro gruppo consiliare, che sul tema aveva a suo tempo insistito con forza: si tratta di uno dei punti nevralgici per il traffico cittadino, un nodo che nelle ore di punta provoca lunghe code in entrambe le direzioni: la variante prevista dovrebbe migliorare sensibilmente la situazione e chiediamo che a questo intervento sia data priorità. 
Su questi temi ci stiamo confrontando con i cittadini, che intendiamo nelle prossime settimane invitare ad un incontro pubblico per raccogliere ancora opinioni e segnalazioni e discutere le nostre proposte. In conclusione, sul PUT la nostra posizione è seriamente critica, anche se aperta alla discussione. 

P.S. Laura Damo da un lato condivide con noi l’esigenza di un chiarimento da parte dell’amministrazione sulla questione Sarri/Vettor, dall'altro, in attesa di un completamento della tangenziale che tutti ovviamente vorremmo ma che - concretamente - non è neanche all'orizzonte, preferisce praticamente non fare nulla. Dice di temere che sul PUT la giunta di Oderzo si sia “appiattita” sulle posizioni del PD (Gazzettino dello scorso 5/1): le rispondiamo che se l’opposizione stimola gli amministratori e li spinge ad agire, come cerchiamo sempre di fare noi, pur restando critici, ci pare una buona opposizione, che fa il suo mestiere. D’altra parte, se la Damo vuol trovare esempi evidenti di “appiattimento” sulle posizioni altrui, basta che guardi in casa propria: il suo referente politico in regione, il nostro ex-sindaco Dalla Libera, eletto con i voti del PD, ha già da qualche mese fatto il salto della quaglia e si è allineato rigorosamente con la maggioranza leghista in consiglio regionale: se si vuol discutere di coerenza ci pare proprio questo il problema da cui – in ambito locale - si dovrebbe cominciare.

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