di Giuseppe Zago e Sandro Battel
L'unico progetto di legge presentato in un anno come primo firmatario dal consigliere regionale Dalla Libera è stato un provvedimento per risarcire chi subisce danni a causa degli animali selvatici |
La Damo fa campagna elettorale a tempo
pieno, pagata con denaro pubblico come “assistente” di Dalla Libera in regione.
Con la consueta “furbizia” Dalla Libera dichiara
che la Damo, se eletta, sceglierà se volerlo come consigliere comunale o
lasciarlo in regione: ma chi crede veramente che Dalla Libera lascerebbe la
redditizia poltrona regionale? La Damo deve dirci in anticipo a quale carica
rinuncerà Dalla Libera, altrimenti si tratta di un inganno nei confronti dei
cittadini.
E dove va a finire l'etica, quando (come
hanno sempre fatto “i pierini”) si fa di tutto per essere presenti e farsi
vedere usando il proprio ruolo istituzionale anche al limite od oltre le
regole?
(Rendiamo noto tra l'altro che questo
contributo è stato proposto a entrambi i giornali locali, uno dei quali ha
deciso di non darne conto, mentre l'altro non ha dato cenno di averlo ricevuto)
Abbiamo sempre
saputo che le scelte di Dalla Libera sono state ispirate soprattutto
dall'opportunismo, che ha saputo abilmente mascherare travestendosi da sindaco
dei cittadini contro i partiti, ma stando in realtà molto attento in ogni
circostanza soprattutto a procurarsi e conservare tutto il potere che la
situazione gli metteva a disposizione. Una strategia e uno stile che la sua
erede Damo sembra pronta a fare propri: da un lato sorrisi, presenzialismo e
apparente cordialità, dall'altro ricerca del risultato a qualunque costo o
quasi.
Riassumiamo la
situazione per chi avesse perso qualche passaggio:
1 - Dalla Libera si
è sempre presentato come il difensore dei cittadini dalle distorsioni della
politica fatta dai partiti, ma non ci ha pensato troppo quando gli si è
presentata l'occasione di sfruttare il Partito Democratico [1]
per ottenere una poltrona alla Regione Veneto, lasciando il Comune di Oderzo.
2 – Naturalmente,
dopo aver preso il “treno” del PD per arrivare in Regione, Dalla Libera ne è
sceso subito per farsi gli affari propri e seguire i propri interessi politici,
rinnegando il suo sostegno al programma e agli orientamenti del PD veneto e di
Alessandra Moretti, dei quali oggi sostanzialmente non condivide il percorso
politico [2].
3 - Ottenuto il
risultato, Dalla Libera prima ha assunto come “portaborse” Laura Damo [3],
che tra l'altro inizialmente non faceva parte del suo gruppo ma era stata
eletta in consiglio con una civica alleata alla Lega (altro interessante
esempio di coerenza: un passaggio del quale dubitiamo che sia stato motivato da
profonde ragioni ideali...) [4].
Poi ha candidato la stessa Damo come sindaco di Oderzo: pare chiaro che Dalla
Libera non ha trovato tra i suoi collaboratori della prima ora nessuno che
fosse degno né di succedergli come candidato sindaco né di seguirlo in regione.
4 – Da notare che
l'elezione in regione ha messo a disposizione di Dalla Libera uno stipendio di
qualche migliaio di Euro al mese. Ci chiediamo se per caso questo non ha
risolto tutti i problemi di finanziamento della campagna elettorale della Damo,
permettendole per esempio di pagare il grande cartellone che per settimane si è
potuto vedere lungo la Postumia vicino al ponte sul Monticano.
5 – Da notare anche
che la scelta della Damo come candidato sindaco è arrivata dopo una lunga serie
di “primarie” (o, come le hanno chiamate gli opitergini, “pierinarie”) [5],
trasformate poi in una farsa per chi ha votato e in una beffa per chi le aveva
vinte, messo da parte da misteriose decisioni di vertice che nessuno ha
giustificato ai cittadini (alla faccia della trasparenza e dello spirito
civico) a favore del terzo classificato, appunto Laura Damo.
6 – In campagna
elettorale, come abbiamo visto nelle scorse settimane, Damo e Dalla
Libera continuano con grande voracità
ad approfittare in tutti i modi della loro posizione per cercare di ottenere
piccoli vantaggi: la presenza abusiva dei loro gazebo in piazza per diversi
giorni [6],
la presenza abusiva in piazza il giorno del referendum sulle concessioni
petrolifere [7], la distribuzione di fiori
di fronte alla chiesa da parte loro il giorno della festa della mamma [8], e
altre cosette. Hanno usato come palcoscenico la festa dello sport (un'occasione
istituzionale pagata dai soldi pubblici) e non dubitiamo che cercheranno di
fare lo stesso uso della rievocazione storica [9]. Ci
aspettiamo anche di vederli piantonare scorrettamente i seggi il giorno delle
votazioni, come in passato, per tentare fino all'ultimo di influenzare gli
elettori. Stavolta però siamo pronti a fotografarli e postarli sui social in
tempo reale.
7 – Ciliegina sulla
torta: Nei volantini elettorali fatti distribuire in questi giorni a sostegno
della Damo, Dalla Libera dice che
lascerà a lei, se eletta, la decisione su quale delle due cariche fargli
mantenere. E perché mai non lo decide subito e non lo dice agli opitergini che
hanno tutto il diritto di saperlo? Qualcuno crede veramente che Dalla Libera
lascerà la comoda e redditizia poltrona in regione per tornare a fare il
consigliere comunale? Siamo convinti che i cittadini di Oderzo abbiano tutte le
ragioni di pretendere una dichiarazione in anticipo, altrimenti sarà chiaro che
la presenza di Dalla Libera come candidato consigliere nelle liste della Damo è
puramente di facciata, è solo un altro espediente elettorale utile a ingannare
i cittadini per attirare il loro voto su di un candidato che in realtà in
consiglio comunale non ha nessuna intenzione di rientrarci.
8 – Ultimo ma non
meno importante: dopo che, nella serata dello scorso 2 maggio, dedicata alla
“Carta di Avviso Pubblico” Laura Damo si è pronunciata con fermezza contro le
sale giochi, ci siamo resi conto che a Oderzo sta per aprire una sala SLOT a
pochi passi dalla stazione delle corriere, in una zona estremamente sensibile
per la presenza costante di studenti minorenni. L'amministrazione di Oderzo non
ha minimamente pensato a prevenire il fenomeno, come ha fatto in modo
lungimirante il comune di
Mogliano attraverso un
regolamento comunale che confina le attività a rischio di ludopatia in zone
decisamente periferiche. Una volta che abbiamo segnalato la cosa,
l'amministrazione ha promesso che vigilerà con scrupolo sul problema, ma ormai
l'impresa è avviata: questo tentativo di salvarsi a posteriori è la classica
chiusura della stalla quando i buoi sono scappati.
E' chiaro che questi
10 anni di immobilismo, di anestesia totale per la città, di politica senza
progetti fatta solo di ordinaria amministrazione, non ci hanno fatto bene.
Oderzo non può più credere a chi si è fatto strada presentandosi come paladino
dei cittadini contro i partiti e poi si preoccupa solo di ritagliarsi spazi di
potere alimentati dal denaro pubblico. Del resto, comunque vada, Damo e Dalla
Libera continueranno ad avere per un po' due comode poltrone su cui sedersi,
alla faccia dei concittadini onesti che chiedono a gran voce sviluppo e
servizi.
[1] - E' noto che Dalla Libera è stato eletto nella lista di Veneto Civico,
ma è anche evidente che senza l'alleanza con il PD a sostegno di Alessandra
Moretti i voti della sua lista non sarebbero mai bastati a farlo eleggere. Approfittiamo per chiarire qui, a margine,
che il PD di Oderzo aveva ampiamente previsto sia il significato opportunistico
dell'operazione di Dalla Libera sia il suo successivo “tradimento”, che si è
puntualmente consumato. Non solo lo avevamo previsto, ma avevamo avvertito
molto chiaramente gli “strateghi” elettorali della Moretti, che però non ci
hanno dato ascolto...
[2] - Tra l'altro
Dalla Libera dimostra nella sua attività in regione una produttività davvero
straordinaria: al suo attivo in oltre un anno di presenza in consiglio
regionale un solo progetto di legge come primo firmatario (sul risarcimento a
chi subisce danni a causa degli animali selvatici) e, sempre come primo
firmatario, due interrogazioni a risposta immediata (entrambe per sollecitare
la regione a pagare dei contributi: 5000 Euro per il Festival SoleLuna e,
guarda guarda, 8000 Euro circa per la ristrutturazione degli impianti da parte
dell'Opitergina. Poi ha firmato per primo anche l'interrogazione con cui si
chiedeva conto alla regione del fatto di aver chiesto in ritardo lo stato di
emergenza per i danni del maltempo nella zona di Refrontolo nell'agosto del 14,
ma è noto a tutti che quella è stata in realtà un'iniziativa di Alessandra
Moretti e Andrea Zanoni del Partito Democratico (dati dal sito istituzionale
del consiglio regionale). A queste va
aggiunta la tanto nota quanto inutile e velleitaria (come si è visto...)
mozione dello scorso novembre per l'acquisizione della ex-Zanusso al comune di
Oderzo.
[3] - Vantaggio collaterale per la Damo: può fare campagna elettorale
praticamente a tempo pieno (a differenza di tutti gli altri candidati), visto
che ha potuto lasciare temporaneamente il lavoro a scuola e deve rispondere
solo al suo “datore di lavoro” Dalla Libera.
[4] - Ricordiamo anche che, ormai
parecchi anni fa, nel 1997, Laura Damo si era candidata al consiglio
comunale nella lista di centrosinistra (L'Ulivo).
[5] - Le
primarie/pierinarie avevano tra l'altro lo scopo di mortificare le aspirazioni del vicesindaco e
ora reggente, Bruno de Luca, che nel frattempo veniva utilizzato come
parafulmine e vittima dello scaricabarile nella faccenda dei profughi.
[6] - Le liste di Dalla Libera, che amministrano il comune, non avevano
fatto regolarmente domanda come tutti gli altri per essere presenti in piazza
col gazebo.
[7] -Poi si sono scusati dell'“errore” e per rimediare
hanno rinunciato a stare in piazza… in un giorno di maltempo
[8] -Mentre tutti gli altri gruppi politici erano
confinati in piazza Castello dove, non a caso, il loro gazebo non c'era...
[9] - Tralasciamo per non dilungarci troppo tutte le
scorrettezze del passato, come le mozioni
proposte copia-e-incollando quelle dell'opposizione, o i consiglieri di maggioranza che si creano falsi profili su facebook a scopo di propaganda
(questione di cui i quotidiani locali inspiegabilmente non si sono mai occupati
e di cui Dalla Libera ha dichiarato ipocritamente di non sapere niente...).
Ottima analisi; bravo Sandro e Giuseppe! Peccato, però, che questo testo non arrivi in tutte le case delgi opitergini prima del voto.
RispondiEliminaQuestione di energie, Walter. Se più persone ci dessero una mano riusciremmo a fare più cose e per tempo. Chi c'è fa tutto il possibile e non si risparmia.
RispondiEliminaQuali persone dovrebbero dare una mano? I candidati nelle de liste del PD cosa fanno? Cosa aspettano per fare una campagna elettorale come si deve, anche e soprattutto denunciando l'incoerenza di certi personaggi imbroglioni?
EliminaMi pare che lo stiamo facendo
RispondiElimina