lunedì 22 settembre 2014

MA E' PROPRIO VERO CHE IL PORTA A PORTA SPINTO COSTA DI PIU'? AL NOSTRO AMICO TONI SEMBRA DI NO...

di Giuseppe Zago e Eugenio Luzzu

Da sempre gli amministratori del nostro comune sostengono che il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta spinto (d'ora in poi: PPS) è troppo costoso. Recentemente Mario Gabrielli di Fontanelle, consigliere provinciale Ncd, ha sollevato la questione rendendo noti dati secondo cui pare che i costi dell'asporto rifiuti siano aumentati enormemente da quando il servizio è affidato a società partecipate. Ma a noi questi dati non sembrano convincenti:
di fronte ad aumenti così evidenti, molti cittadini in TUTTA la provincia, in particolare nei comuni che da anni si servono del PPS, avrebbero dovuto lamentarsi apertamente.
Allora intanto abbiamo fatto una semplice verifica empirica, chiedendo a un amico di Ponte di Piave, che chiameremo Toni (1), di passarci le sue bollette per fare un confronto. Toni è sposato, ha due figli e vive in una casa indipendente, il che gli permette di fare da sé il compostaggio dell'umido. Nella tabella qui sotto riassumiamo i dati relativi al suo bilancio familiare per quanto riguarda la produzione di rifiuto secco e l'asporto rifiuti.

http://ge.tt/4puW45y1/v/2?c
Clicca sull'immagine per visualizzare e scaricare la tabella in formato .pdf
Il primo dato che emerge è che Toni non si è accorto più di tanto né del passaggio alla raccolta differenziata eseguita da SAVNO né del passaggio dalla differenziata al PPS (soprattutto se teniamo conto del fatto che, malgrado la crisi, un minimo di inflazione andrebbe considerata nel calcolo di un periodo così lungo). Il secondo è che forse la differenziata ha insegnato a Toni a produrre meno rifiuti, visto che è passato dai 12 svuotamenti dei primi 2 anni a una quota che oscilla tra i 4 e i 7 negli anni successivi. Il terzo è che il fatto di potersi compostare l'umido ha costituito per lui un risparmio importante. Toni è soddisfatto del PPS e non tornerebbe ai cassonetti. Come dargli torto, visto per esempio lo spettacolo che questi offrono a chi vive a Oderzo? E' un dato isolato, ma perchè non fare altre verifiche? Chiunque (fuori Oderzo) abbia conservato tutte le bollette degli ultimi 10-15 anni è invitato a comunicarci i dati o a passarci le bollette per farne copia come molto gentilmente ha fatto Toni (2).

Allora come si spiega il dato di Fontanelle? Non lo sappiamo: Gabrielli in un suo volantino (che trovate a questo link) parla di “costo di smaltimento rifiuti che i cittadini di Fontanelle hanno dovuto sopportare negli ultimi 10 anni”. Ma Gabrielli intanto non ci dice da dove ha ricavato il dato e a quale grandezza precisamente si riferisce (è la somma delle spese sostenute da tutte le utenze, famiglie e attività produttive e commerciali? Ci sono dentro anche le utenze degli uffici comunali e delle scuole oltre che dei cestini delle immondizie pubblici?). E poi non solo non tiene conto né dell'inflazione né del pur lieve incremento che la popolazione di Fontanelle ha avuto nel periodo considerato, ma soprattutto non ci dice un dato: la quantità di rifiuti prodotti da Fontanelle nel periodo considerato, che potrebbe fare la differenza.
Attenzione: non diciamo che Gabrielli ha sicuramente torto, ma solo che i suoi dati isolati non sono particolarmente significativi, così come non lo sono molto neanche i nostri, pure isolati ed empirici (che però comunque una piccola indicazione la danno). Per affrontare razionalmente questo come altri problemi ci vuole uno studio serio e complessivo, vanno raccolti tutti gli elementi necessari per farlo e bisogna affidarsi a chi conosce bene il problema. Abbiamo cominciato a farlo con la collaborazione del PD di Oderzo: cercheremo di lavorare senza pregiudizi e in modo non ideologico, per valutare l'indicazione di molti operatori del settore, secondo cui il PPS oggi per la situazione italiana rimane la frontiera più avanzata e il metodo capace di produrre i maggiori benefici per la comunità. E' un'indicazione che intendiamo comunque verificare per proporre ai cittadini un quadro il più possibile completo della situazione.
Inoltre: non condividiamo i (pre?) giudizi negativi di Gabrielli sulla presenza dei politici nelle partecipate, perchè conosciamo molti bravi amministratori che hanno imparato a fare un buon lavoro cominciando proprio dalla politica. (Noi del PD diciamo che si tratta soprattutto dei “nostri” amministratori... - Eugenio Luzzu). Apprezziamo comunque il contributo di Gabrielli: anche l'ipotesi che la gestione delle partecipate sia orientata ad offrire i maggiori benefici non tanto ai cittadini quanto ai gestori stessi è interessante e va verificata. Infine: non siamo molto convinti che le prospettive di soluzione indicate da Gabrielli siano così efficaci. Ad esempio: come si fa a conciliare un gestore unico regionale, come lui propone, con una maggiore presenza dei privati che presupporrebbe la presenza di più soggetti e i benefici per l'utenza derivanti dalla concorrenza fra di essi? E, a monte, se critichiamo le società partecipate perchè ci pare facciano troppi profitti, come facciamo a trovare la soluzione nel rivolgerci a soggetti privati il cui intervento è per principio motivato soprattutto dal profitto?

Un'ultima cosa: Gabrielli dice che Savno “nascondeva” i bilanci. Adesso il bilancio si trova subito sul sito di Savno ed è immediatamente consultabile. Qualcuno ci ha detto che prima non era così e che è stato proprio l'intervento di Gabrielli a sbloccare la situazione. Ci piacerebbe sentire la versione di Savno in proposito: faremo il possibile per averla...

(1) Precisiamo che Toni e la sua famiglia esistono davvero e che abbiamo copia delle bollette, che potremmo anche mettere a disposizione di chi volesse controllare.
(2) Se qualcuno è disponibile può scrivere ad: abattel@alice.it.

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