martedì 4 novembre 2014

Attraversamenti ciclopedonali: pèzo el tacòn del buso?

di Sandro Battel

A volte pare davvero che si faccia apposta a non capirsi. O a non capire. Quando abbiamo civilmente segnalato il piccolo problema legato alla difficoltà di attraversare le strisce pedonali sulla Postumia davanti al poliambulatorio dei medici di famiglia, non pensavamo di provocare un effetto opposto rispetto alle nostre intenzioni. Quando abbiamo riferito l'episodio del cittadino di Oderzo che è stato multato per avere attraversato senza scendere dalla bici le strisce “senza baffi” (1) e chiedendo di uniformare la segnaletica non pensavamo di certo che il provvedimento preso dall'Amministrazione sarebbe stata la decisione di togliere i “baffi” a tutti i passaggi pedonali dell'area, compreso quello che attraversa la via che dalla Postumia porta al Foro boario nuovo.
Mi sembra una scelta discutibile di cui non trovo chiara la ragione: adesso chi percorre in bicicletta la pista che corre lungo il lato destro della Postumia in direzione di Fratta, arrivato a quel punto dovrà scendere di sella e attraversare con la bici a mano. Mi pare francamente un tacòn pezo del buso e mi chiedo a che logica risponde l'intervento.
Credo da sempre (insieme al PD di Oderzo) che il nostro sistema di trasporti dovrebbe da un lato privilegiare i mezzi pubblici e soprattutto il treno (per le distanze medio lunghe) e dall'altro incoraggiare sulle distanze brevi il ricorso alla bicicletta per molte ragioni ovvie legate all'ambiente e alla salute di tutti. Abbiamo già ospitato in passato un contributo (che oggi appare quasi profetico...) che sottolineava come invece la nostra città NON E' UN PAESE PER CICLISTI (clicca sul link per leggerlo). Questi episodi, per quanto forse non siano fondamentali, sembrano confermare che non c'è l'intenzione di andare in quella che per noi è la giusta direzione.

Concludiamo proponendovi qui sotto due interessanti contributi:
1 - Un sintetico resoconto dell'architetto Paolo Rosso (clicca sul link per leggerlo) che, di ritorno da un breve viaggio in Germania, ci spiega come chi va laggiù anche per pochissimi giorni si renda conto subito dell'importanza che i tedeschi danno alla bicicletta e dell'attenzione che riservano al sistema della circolazione.
2 - Un' e.mail che l'amico ingegner Fausto Martin ha inviato ai Giovani per Oderzo (clicca sul link per leggerla) a commento del loro intervento sulle piste ciclabili pubblicato sull'ultimo numero de “Lo strillone” (intervento col quale siamo completamente d'accordo) e poi ha girato anche a noi. Alla mail è allegata una scheda della FIAB che riporta esempi di come si disegnano le piste ciclabili nelle rotonde trafficate e in diversi tipi di incrocio. Sono esempi tratti, stavolta, da Mestre e Padova, che ci sono certamente più vicine della Germania.

(1) Ci sorprende che l'episodio non risulti nella documentazione dei vigili. Conosciamo indirettamente la persona coinvolta, della quale non abbiamo fatto il nome per ovvie ragioni di privacy. Gli abbiamo chiesto se per caso ha conservato il verbale in modo da poterlo far vedere a tutti, magari oscurando il nome e aspettiamo di sapere se è possibile. In ogni caso non è questo l'importante.
Ci dispiace tra l'altro che la reazione prevalente da parte di alcuni cittadini (per esempio nei commenti su facebook) sia stata la tendenza a protestare contro certi aspetti dell'attività dei vigili di Oderzo, effetto che non intendevamo affatto provocare. Pensiamo comunque che questo feedback in parte negativo (per quanto non richiesto) possa essere utile agli stessi componenti e dirigenti della polizia locale per avere un'idea di come il loro intervento viene percepito in certe occasioni e per calibrare le proprie strategie di intervento e comunicazione. A tutti i vigili auguriamo buon lavoro per il loro compito sempre importante e spesso difficile, del quale il rapporto coi cittadini è un aspetto cruciale.

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