di Sandro Battel
A
volte pare davvero che si faccia apposta a non capirsi. O a non
capire. Quando abbiamo civilmente segnalato il piccolo problema
legato alla difficoltà di attraversare le strisce pedonali sulla
Postumia davanti al poliambulatorio dei medici di famiglia, non
pensavamo di provocare un effetto opposto rispetto alle nostre
intenzioni. Quando abbiamo riferito l'episodio del cittadino di
Oderzo che è stato multato per avere attraversato senza scendere
dalla bici le strisce “senza baffi” (1) e chiedendo di uniformare
la segnaletica non pensavamo di certo che il provvedimento preso
dall'Amministrazione sarebbe stata la decisione di togliere i “baffi”
a tutti i passaggi pedonali dell'area, compreso quello che attraversa
la via che dalla Postumia porta al Foro boario nuovo.
Mi sembra una
scelta discutibile di cui non trovo chiara la ragione: adesso chi
percorre in bicicletta la pista che corre lungo il lato destro della
Postumia in direzione di Fratta, arrivato a quel punto dovrà
scendere di sella e attraversare con la bici a mano. Mi pare
francamente un tacòn pezo del buso e mi chiedo a che logica
risponde l'intervento.
Credo
da sempre (insieme al PD di Oderzo) che il nostro sistema di
trasporti dovrebbe da un lato privilegiare i mezzi pubblici e
soprattutto il treno (per le distanze medio lunghe) e dall'altro
incoraggiare sulle distanze brevi il ricorso alla bicicletta per
molte ragioni ovvie legate all'ambiente e alla salute di tutti.
Abbiamo già ospitato in passato un contributo (che oggi appare quasi
profetico...) che sottolineava come invece la nostra città NON E' UN PAESE PER CICLISTI (clicca sul link per leggerlo). Questi episodi, per quanto forse non siano
fondamentali, sembrano confermare che non c'è l'intenzione di andare
in quella che per noi è la giusta direzione.
Concludiamo
proponendovi qui sotto due interessanti contributi:
1
- Un sintetico resoconto dell'architetto Paolo Rosso (clicca sul link per leggerlo) che, di ritorno da un breve viaggio in
Germania, ci spiega come chi va laggiù anche per pochissimi giorni
si renda conto subito dell'importanza che i tedeschi danno alla
bicicletta e dell'attenzione che riservano al sistema della
circolazione.
2
- Un' e.mail che l'amico ingegner Fausto Martin ha inviato ai Giovani per Oderzo (clicca sul link per leggerla) a commento del
loro intervento sulle piste ciclabili pubblicato sull'ultimo numero
de “Lo strillone” (intervento col quale siamo completamente
d'accordo) e poi ha girato anche a noi. Alla mail è allegata una
scheda della FIAB che riporta esempi di come si disegnano le piste
ciclabili nelle rotonde trafficate e in diversi tipi di incrocio.
Sono esempi tratti, stavolta, da Mestre e Padova, che ci sono
certamente più vicine della Germania.
(1)
Ci sorprende che l'episodio non risulti nella documentazione dei
vigili. Conosciamo indirettamente la persona coinvolta, della quale
non abbiamo fatto il nome per ovvie ragioni di privacy. Gli abbiamo
chiesto se per caso ha conservato il verbale in modo da poterlo far
vedere a tutti, magari oscurando il nome e aspettiamo di sapere se è
possibile. In ogni caso non è questo l'importante.
Ci
dispiace tra l'altro che la reazione prevalente da parte di alcuni
cittadini (per esempio nei commenti su facebook) sia stata la
tendenza a protestare contro certi aspetti dell'attività dei vigili
di Oderzo, effetto che non intendevamo affatto provocare. Pensiamo
comunque che questo feedback in parte negativo (per quanto non
richiesto) possa essere utile agli stessi componenti e dirigenti
della polizia locale per avere un'idea di come il loro intervento
viene percepito in certe occasioni e per calibrare le proprie
strategie di intervento e comunicazione. A tutti i vigili auguriamo
buon lavoro per il loro compito sempre importante e spesso difficile,
del quale il rapporto coi cittadini è un aspetto cruciale.
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