mercoledì 27 gennaio 2016

PROFUGHI ED EX-CASERME: IN 5 PUNTI LA POSIZIONE DEL PD

   
La decisione del prefetto di Treviso, Laura Lega, di destinare parte della ex-caserma Zanusso ad asilo per i profughi suscita giustamente molta preoccupazione nella cittadinanza opitergina e ci interroga su come la nostra comunità è stata amministrata nel recente passato, sulle scelte del presente e su come vorremo governarla nel futuro. Riepiloghiamo in queste note la posizione del Circolo PD di Oderzo.
  
Punto 1 - La questione profughi tocca anche Oderzo
Il modello di accoglienza che si prospetta ad Oderzo non è quello che il PD ritiene migliore.
Ben diverso sarebbe stato distribuire i profughi per nuclei familiari nel territorio anziché concentrarli in un unico luogo. Certo, sicuramente il modello diffuso è maggiormente impegnativo perché richiede ai Comuni e alle associazioni un opera attiva di coordinamento, ma anche il più efficace perché consente ai profughi maggiori opportunità di integrazione e garantisce ai cittadini una presenza più distribuita e rassicurante.
Nella realtà opitergina, per effetto del comportamento dell’Amministrazione comunale, non si è avviato per tempo il processo per attuare questo modello di accoglienza e la Prefettura ne ha tratto le conseguenze, prevedendo l’utilizzo dell’ex caserma.
Il PD di Oderzo comprende che non sia facile per gli abitanti della nostra città accettare la nuova situazione. L’integrazione di persone di altre culture, tradizioni e religioni rappresenta una sfida che, come vediamo quotidianamente, divide le forze politiche non solo in Italia ma anche negli altri Stati europei.
Al di là delle polemiche strumentali da campagna elettorale, la questione migranti rappresenta però un fenomeno complesso le cui soluzioni non sono facili. Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. E la realtà ci dice che il numero dei profughi è destinato ad aumentare. L’esodo a cui stiamo assistendo è il più grande flusso migratorio mai avvenuto dalla fine della seconda guerra mondiale.
A fronte di tale fenomeno, che coinvolge l’intero nostro Paese, non possiamo pensare che l’accoglienza spetti solo agli altri. Oderzo deve fare la sua parte e non restare immobile. L’Amministrazione comunale uscente, che ha preferito non rispondere agli appelli della prefettura nella speranza ciò fosse sufficiente ad evitare il problema, ci ha dimostrato che essere inoperosi non paga.

Punto 2 – Un'amministrazione comunale inadeguata
L’Amministrazione comunale di Oderzo si è mossa tardi e male per cercare di evitare che l’ex caserma Zanusso fosse dichiarata adatta ad ospitare un certo numero di profughi. La scelta del prefetto non è stata né improvvisa né segreta come invece vuole far intendere la Giunta comunale. Le prime richieste inoltrate dalla prefettura al Comune di Oderzo risalgono a due anni fa e, in circa un anno e mezzo, sono pervenute ben 22 lettere nelle quali si chiedeva collaborazione per affrontare l’emergenza profughi. Nell’estate del 2015 sono invece cominciate le prime visite ispettive per verificare l’idoneità della struttura.
Il Comune NON può quindi sostenere di essere stato tenuto all’oscuro del problema in atto e della decisione del Prefetto.
Secondo noi, appare inoltre evidente l’incapacità dell’Amministrazione comunale nel gestire, a tempo debito, il trasferimento della proprietà della caserma dal Demanio al Comune.
Non saranno certo adesso le prese di posizione in Consiglio Comunale, le raccolte di firme o le mozioni dell’ex sindaco, ora consigliere regionale, Piero Dalla Libera, ad impedire l'epilogo ormai prevedibile alla situazione che si è venuta a creare. E tantomeno servirà addossare in modo evidentemente pretestuoso la colpa alle forze politiche di minoranza presenti in consiglio comunale.

Punto 3 – L'atteggiamento responsabile del PD
Il PD di Oderzo ha avuto fin dall’inizio della questione un atteggiamento responsabile. Di fronte agli eventi a cui stiamo assistendo esistono due possibilità: continuare a chiuderci, alzare muri e barriere di filo spinato pensando che coloro che scappano dalle guerre e dalla miseria non siano esseri umani come noi; oppure cercare di affrontare questa situazione con senso di responsabilità.
Per questo al Prefetto di Treviso abbiamo chiesto, se proprio dovrà essere utilizzata la caserma Zanusso, che al suo interno venga accolto un numero contenuto di profughi, che venga garantita la sicurezza ai cittadini attraverso controlli adeguati, che vengano attuati dalla cooperativa che gestirà la struttura percorsi di inserimento dei migranti (corsi di lingua italiana, partecipazione ad attività socialmente utili, ….).
Consideriamo che l’emergenza profughi vada affrontata predisponendo tutta una serie di misure - imposte peraltro dalle regole europee - di gestione umanitaria. Gestione che, pur nelle difficoltà evidenti, può essere messa in atto in modo efficiente. Il PD di Oderzo è certamente disposto a collaborare per rendere il controllo della situazione il più possibile semplice e tranquillo.

Punto 4 – Mille profughi? Un centro di prima accoglienza alla Zanusso? Sarebbe una scelta del tutto sbagliata.
Il PD opitergino continua ad attenersi a quanto discusso nell’ultimo incontro tra il prefetto di Treviso e i capigruppo del Consiglio comunale di Oderzo. Il prefetto Lega, in quella riunione, ha assicurato che numero di persone destinate all’ex caserma sarà proporzionale al numero di abitanti di Oderzo, portando come esempio Treviso dove, nell’ex caserma Serena a Casier, sono ospitati circa 400 profughi su un totale di 80mila abitanti. Ciò lasciava supporre quindi che ad Oderzo sarebbero state destinate circa 100-150 persone.
Di recente sono apparse sulla stampa dichiarazioni dell’attuale sindaco reggente De Luca circa l’incremento delle presenze possibili fino ad un migliaio di persone e la conversione della caserma Zanusso in centro di prima accoglienza. Il PD di Oderzo - qualora queste supposizioni trovassero conferma – manifesta fin d’ora la sua contrarietà ai nuovi progetti della prefettura.
Riteniamo che in questa eventualità il numero di persone ospitate presso la struttura sarebbe sproporzionato rispetto al numero degli abitanti di Oderzo. La trasformazione in centro di prima accoglienza, inoltre, non permetterebbe di realizzare dei percorsi di integrazione delle persone che decidono di rimanere in Italia.

Punto 5 – In ogni caso: subito agli opitergini la proprietà del resto dell'ex-caserma
Il PD infine chiede che, contestualmente all’arrivo dei profughi all’ex-Caserma Zanusso, venga subito trasferita dal Demanio al Comune di Oderzo la proprietà della rimanente parte del complesso a titolo gratuito. Se i cittadini di Oderzo avessero la certezza di poter sfruttare parte dell’area delle ex Caserme potrebbero dare concretezza ai loro progetti per il suo utilizzo a vantaggio della comunità.

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