sabato 2 settembre 2017

CHI PAGA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA?

In attesa delle risposte del Comune e di SAVNO, Sartori (Confartigianato) se la prende con noi (che abbiamo solo chiesto al Comune cosa intende fare). Ma sembra non avere le idee chiare su come stanno le cose: ha paura che le attività produttive debbano pagare il 40% del costo della raccolta, ma oggi a Oderzo pagano il 60%... 

di Giuseppe Zago e Alessandro Battel

Oggi a Oderzo le UND (utenze non domestiche) pagano il 60% del costo della raccolta rifiuti.
Perché gli artigiani si preoccupano di dover pagare, domani, il 40%?
Sono le famiglie, piuttosto, a doversi forse preoccupare. Ma vedremo se sarà il caso.

La nostra interrogazione sull'avvio del nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti (il porta-a-porta “spinto”), che permetterà ai cittadini di ricevere le prime informazioni concrete sulla prevista introduzione di nuovi criteri, sistemi e tariffe per la raccolta dei rifiuti, ha ricevuto in tempi brevi una risposta sorprendente - inutilmente polemica e piuttosto confusa - da Armando Sartori, presidente di Confartigianato Oderzo-Motta (potete leggere l'articolo in fondo).
Sartori ci accusa di non essere informati, ma a noi sembra che sia lui ad avere le idee decisamente poco chiare. Sartori è preoccupato perché teme che gli artigiani (e le attività produttive) di Oderzo debbano pagare in futuro il 40% del costo della raccolta dei rifiuti urbani. Ci sembra una paura molto strana, perché a noi risulta che oggi le cosiddette “utenze non domestiche” (cioè le attività produttive) nel comune di Oderzo abbiano a loro carico il 60% del costo complessivo. La prospettiva di passare al 40% dovrebbe risultare almeno interessante per gli operatori economici (e casomai preoccupare un po' le famiglie: questa è una delle ragioni per cui vogliamo sapere dall'Amministrazione di Oderzo cosa intende fare).

Che le cose stiano così non solo è confermato da SAVNO, ma si può verificare facilmente (sul sito del Consiglio di Bacino1 nella sezione “Atti generali – Tariffe 2017” http://www.bacinosp.gov.it/ae00819/zf/index.php/atti-generali/index/dettaglio-atto/atto/14#, scaricate il pdf: “Tariffa Comune di Oderzo”): che l'attuale ripartizione prevede che il 60% dei costi sia a carico delle Utenze non Domestiche (UND: attività produttive) e il 40% a carico delle Utenze Domestiche (UD: famiglie), come risulta dal prospetto di cui riproduciamo qui (sopra e sotto) i particolari che in questo momento ci interessano2. In particolare, nel 2014 a Oderzo la spesa è stata di 1.073.352,14 € per le utenze domestiche (40, 81%) e 1.556.699,74 € (59,19%) per le utenze non domestiche, pari ad una media di 131,50 €/anno per famiglia e di 1.280 €/anno per utenza non domestica.
Allora per quanto riguarda Oderzo dovrebbero essere le famiglie a preoccuparsi di più, mentre gli operatori economici dovrebbero guardare alle possibili novità con buone aspettative. In ogni caso l'Amministrazione deve dare a tutti più informazioni su questo tema spinoso e far capire in che direzione andremo.

Dunque una polemica inutile. Sappiamo bene che ci sono comuni in cui l'applicazione delle nuove tariffe ha sollevato proteste (non tanto perché ci sia stato un aumento generalizzato quanto perché alcuni operatori in particolare sono risultati penalizzati, perché i nuovi criteri non sono risultati pienamente coerenti), ma sappiamo anche che nel territorio della sinistra Piave esistono anche contenziosi aperti tra associazioni di categoria e amministrazioni comunali proprio perché prima dell'adozione dei nuovi sistemi e dell'introduzione della nuova tariffa la situazione era gravemente squilibrata a svantaggio degli operatori economici. Su questi dati e temi dovrebbe essere il Comune di Oderzo a fare chiarezza, coinvolgendo i cittadini interessati (cioè tutti), anche per evitare fraintendimenti.

In ogni caso ricordiamo che il porta-a-porta “spinto” è adottato da tempo da tutti i comuni della provincia tranne Oderzo: da tempo siamo convinti che sia una significativa conquista di civiltà, in vista di un sistema che veramente realizzi l'obiettivo di organizzare meglio i comportamenti di tutti e porti al livello “quasi zero” la quantità di rifiuti non riciclabili prodotti3, anche se non sottovalutiamo affatto il problema dei costi e della loro ripartizione.
E' strano questo “strabismo politico” di Sartori: non si capisce per che motivo fa polemica contro di noi (che, proprio perché conosciamo il problema e sappiamo quanto sia delicato, chiediamo quali siano le intenzioni di chi governa il territorio) e invece non si rivolge verso chi, appunto, governa, avendo fissato a suo tempo l'introduzione del porta-a-porta “spinto” come uno dei propri obiettivi programmatici fondamentali. Come se il nostro intervento avesse smosso una situazione che altrimenti sarebbe rimasta quieta lasciando tranquilli gli operatori economici: a pagare l'attuale 60% della raccolta invece del 40%...

P.S. Ci è giunto in questi giorni da CNA Oderzo-Motta un invito a incontrarci e confrontarci. Alla buon'ora: ne siamo molto lieti e confidiamo nel fatto che sarà utile. 

1 Il Consiglio di Bacino rappresenta i comuni della Sinistra Piave allo scopo di “organizzare e affidare il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani, nonché di svolgere le funzioni di programmazione e di controllo della gestione del servizio medesimo”
2 Va precisato che anche se il prospetto è definito “Scenario 2014”, la sua pubblicazione sul sito del Consiglio di Bacino risale al maggio di quest'anno e quindi il dato va considerato attuale.
3 Su questo vedi sopra il nostro contributo: Forse non tutti SAVNO che... 







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