di
Sandro Battel
al
notiziario di ieri ho ricevuto questa risposta: si tratta di D., un
giovane intelligente e preparato, di cui ho molta stima, che si è
disnotato
dal notiziario del PD di Oderzo, motivando la sua scelta con queste
parole: Dopo
la nomina di Marianna Madia ministro, chiedo l'estromissione da
questa Newsletter per disillusione definitiva nei confronti dei
nostri rappresentanti. Il mio è il solito grido disperato e suppongo
non sia troppo originale né per tempistica, né per co... (il
messaggio non si conclude, credo per la mancanza di spazio nel
riquadro). Ci ho pensato un po' durante la mattinata. Poi ho risposto
così:
Ciao
D.,
scrivo
queste righe nel momento in cui Renzi parla al senato per avere la
fiducia, lo ascolto in sottofondo. Quanto
alle tue parole,
non so di preciso cosa abbia fatto di male la Madia in
particolare: l’altro giorno a scuola due colleghe dicevano una che
la Madia non doveva fare il ministro perché è incinta, l’altra
che se è incinta va benissimo perché dimostra che le donne
eccetera, e citavano il caso della ministra
spagnola Chacòn
che non ha perso quasi neanche un giorno pur avendo partorito e che
allora era stata criticata perché dava l’idea che le donne che
restano a casa per partorire se ne approfittano.
Le
ragioni per essere perplessi in questo momento possono essere molte e
francamente ora le colpe della Madia e/o i difetti del suo profilo non mi
sembrano affatto il motivo principale di preoccupazione (mi segnalano a posteriori questo articolo e sì: è un motivo in più per essere perplessi... Poi mi segnalano questo, che forse è un punto a favore di Madia). A me piace molto la purezza e se potessi mantenermi integro
e non parlare se non con quelli con cui vado molto d’accordo lo
farei volentieri, ma è inutile che ti spieghi che la politica non è
questo, perché so che lo sai benissimo.
Dunque
vado al punto: per me sarebbe ovvio essere cauti, in una situazione
come quella attuale del parlamento italiano e dell’opinione
pubblica italiana, a meno che non si pensi che tanto peggio è tanto
meglio, tipo Grillo. Mi sono abituato da tanti anni a non parlare e
non criticare troppo facilmente se non quando credo di avere una
buona idea su cosa si possa fare di diverso (da quello che critico),
cosa non facile e non frequente. Ti chiederei quali alternative
possibili e chiaramente migliori vedi in giro (sono
certo che capisci il senso delle sottolineature). Ti chiederei se era
meglio continuare a tenere in piedi un governo Letta forse incapace
di realizzare alcunché di importante (e ti dirò che io avrei
certamente preferito che rimanesse in piedi il governo Letta, per il
merito e per il modo in cui è avvenuta la “successione”) col
risultato magari di dare altro respiro agli atteggiamenti distruttivi
e giacobini (so che sai cosa vuol dire...) dei grillini. Ti chiederei
perché non ti impegni direttamente, pur sapendo perfettamente quanto
costa, ma sapendo anche che provare a mettere molti d’accordo su
una soluzione non è semplice e spesso quando ci si prova si impara a
essere, appunto, più cauti. Mi chiedo da me cosa mai potrà fare
Renzi con questa maggioranza, e ti dico che questa è la mia
principale perplessità: non sono convinto che la persona del
Presidente del Consiglio, per quanto abile possa essere (o
ritenersi), possa fare una gran differenza rispetto agli equilibri
politici. Ma non vedo alternativa seria al sostenere questa soluzione
sperando che sia davvero una soluzione. Non so se hai voglia di
rispondermi alle prime domande e dubito che tu sappia rispondere
all’ultima.
Per
finire ti dico solo due cose.
Una.
La tua mail è ovviamente anche un piccolo schiaffo alla fatica (mia
e di altri) di tenere insieme le cose anche a livello locale. Penso
che tu sappia che è un lavoro difficile e ingrato, specialmente di
questi tempi, che si continua a fare per puro spirito di servizio. La
tua mail arriva prima di tutto a me, che lavoro a questo livello e
con questo spirito: potevi manifestare perplessità e avremmo
discusso, così invece ottieni principalmente l’effetto di
scoraggiare e disilludere me, a mia volta, e quelli che mi stanno
intorno. Come vedi io do respiro alle tue considerazioni, che quindi
circolano e possono arrivare ad altri, e mi va bene che si parli e si
discuta. Ma il primo risultato che tu ottieni è quello di seminare
una piccola dose in più di quella disillusione di cui ti lamenti
vittima, e io questo è da tanti anni che sto attento a cercare di
non farlo mai. Non so se poi ci riesco.
Due.
Uno dei ragionamenti più efficaci rispetto alle ragioni per cui
adesso bisogna sostenere meglio che si può il governo Renzi, l’ha
fatto QUI
una compagna di partito, giovane avvocato componente dell’assemblea
nazionale del PD. Si chiama Benedetta Pricolo, è di Treviso ed è
una di quelli (potrei citartene diversi altri, giovani e bravi,) per
i quali e grazie ai quali io non smetto affatto di avere fiducia nei
nostri rappresentanti. La conosco poco ma abbastanza per poter
delegare a lei e ad alcuni come lei delle responsabilità serie, e la
ringrazio per avermi dato qualche idea (leggete gli articoli linkati
al post di Benedetta) e per avere alimentato un po’
la mia voglia di lavorare in questo momento difficilissimo. Cioè per
avermi dato qualche motivazione in più per mettermi qui a
risponderti.
Buon
lavoro e buone cose.
Con
stima.
Sandro Battel
P.S.
Renzi ha appena finito di parlare. Questa è una cosa in cui è
innegabilmente bravo e mi fa un po’ ridere chi in passato mi ha
detto che è un ignorante: sa perfettamente quello che dice e come
dirlo. E dà l’impressione di conoscere bene il mondo e di avere
studiato più e meglio di molti dei politici di cui ci siamo fidati
negli ultimi anni. Poi lo sappiamo tutti che questo non basta...
P.P.S. D. mi ha risposto molto rapidamente con una lunga lettera in cui mi dimostra (cosa di cui in effetti non dubitavo) che il suo atteggiamento non è minimamente inconsapevole e non è affatto rinunciatario. Ho espresso la speranza che continui a dare un contributo alla politica da qualche parte, come crede, in termini di sostegno e non di distacco. Se quelli come lui si disnotano non andremo da nessuna parte.
P.P.S. D. mi ha risposto molto rapidamente con una lunga lettera in cui mi dimostra (cosa di cui in effetti non dubitavo) che il suo atteggiamento non è minimamente inconsapevole e non è affatto rinunciatario. Ho espresso la speranza che continui a dare un contributo alla politica da qualche parte, come crede, in termini di sostegno e non di distacco. Se quelli come lui si disnotano non andremo da nessuna parte.
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