(come
un Comune può dare una mano ai cittadini, specie in tempi di
crisi)
[Leggi il contributo del PD per il prossimo numero di QUI Oderzo]
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Spesso
pensiamo che, di fronte a una crisi come quella che da anni stiamo
attraversando, le possibilità di cui dispone un Comune siano poca
cosa e non permettano di incidere gran che nella vita dei cittadini.
Ma è vero fino a un certo punto: se chi amministra sa guardare
avanti e ha in mente un progetto per la città,
allora diventa
possibile cogliere le (magari poche) occasioni che lo stato offre,
mettere in moto e coordinare le energie anche dei privati e dei
semplici cittadini, creare con poca spesa servizi che sfruttino le
potenzialità del territorio e siano veramente utili.
Ma
bisogna avere qualche idea su come si può rispondere alle sfide che
abbiamo di fronte: la crisi ci può insegnare a consumare meno, a
usare territorio e risorse in modo più ragionevole, con solo un po'
più di disciplina e di senso del bene comune da parte di tutti. Non
è impossibile vivere domani meglio di ieri, anche se non godremo più
della stessa prosperità che abbiamo avuto (e in parte sprecato)
negli scorsi anni. Non ci si può nascondere dietro le ristrettezze
del bilancio per evitare di fare scelte coraggiose e investimenti che
ci permettano di risparmiare migliorando, specie in prospettiva, la
nostra condizione. Il PD di Oderzo da anni aveva proposto un piano
per l'illuminazione pubblica che, esternalizzando il servizio,
permettesse di risparmiare e che solo ora, con molto ritardo, verrà
messo in atto. Il PD di Oderzo non condivide l'ostinazione e
l'inerzia dell'amministrazione comunale nel respingere l'introduzione
della raccolta dei rifiuti nella forma del “porta a porta spinto”,
chiudendo gli occhi di fronte al degrado delle piazzole ecologiche e
nascondendosi dietro un falso problema di costi anche quando salta
fuori (Gazzettino TV del 20/6, p. XXV) che la tariffa di Oderzo è
quasi la più alta fra quelle dei 40 comuni del suo Consorzio. IL PD
di Oderzo da tempo suggerisce la strada del concorso di idee come
metodo da utilizzare costantemente per progettare i futuri
interventi: solo quelli strettamente necessari (come quello per
l'area della stazione dei treni), senza più lasciare spazio alla
cementificazione e al consumo di territorio. Abbiamo proposto per
primi di sentire i cittadini su come sfruttare la grande occasione
dell'acquisizione delle vecchie caserme, ma diciamo anche che il
Comune avrebbe potuto arrivare a questa scadenza con qualche idea in
più, visto che la discussione in proposito dura da tempo e parecchie
ipotesi si sono già succedute e intrecciate. Molto dipenderà
comunque dalla qualità del progetto, sulla quale intendiamo vigilare
e dare un contributo utile, come sempre. Su questo tema, inoltre,
stiamo preparando una ricostruzione sintetica di come si è
sviluppato il dibattito negli anni (per questa e per altre questioni
tenete d'occhio la nostra pagina web: pdoderzo.blogspot.it.)
Anche
la scelta delle elementari di Piavon come progetto di edilizia
scolastica da proporre per ottenere i finanziamenti sbloccati dal
governo Renzi mostra qualche limite nella capacità di progettare da
parte dell'amministrazione: non è la miglior risposta possibile
rispetto alle necessità del territorio, per il quale l'urgenza
fondamentale sarebbero state le scuole medie. Se, come aveva proposto
tempo fa Eugenio Luzzu, si fosse predisposto per il complesso
scolastico più centrale di Oderzo un piano di ristrutturazione o di
nuova costruzione, magari per stralci, allora forse si sarebbe potuta
sfruttare l'occasione per cominciare a mettere mano a un intervento
davvero vitale. Ma nessuno ci ha pensato per tempo. Allora può
starci che, nella necessità di dare rapidamente un'indicazione, si
sia puntato su Piavon. Ma a questo punto anche qui molto si gioca
sulla qualità del progetto: un edificio capace di svolgere funzioni
diverse e di incoraggiare con i propri spazi iniziative e attività
può dare un contributo decisivo alla vitalità e alla crescita di
una frazione così importante. La partita è aperta: per Piavon e per
tutta Oderzo.
Un
aspetto sul quale l'amministrazione sembra essersi un po' svegliata
(ma solo molto di recente...) è la necessità di essere più attivi
nel cercare di sfruttare le risorse messe a disposizione dall'Unione
Europea. Ma non crediamo che l'esempio dovrebbe essere quello del
Giramonticano, faccenda sulla quale, pur sperando che si risolva per
il meglio, continuiamo a essere perplessi rispetto all'utilità
(pensate ai lavori sull'argine di Gorgo, zona campo sportivo, che
tutti abbiamo sott'occhio quotidianamente: è davvero denaro ben
speso?) e alla sicurezza (ma veramente crediamo che sugli argini
possa esserci senza pericolo una presenza significativa di ciclisti e
pedoni insieme?). Il Comune dovrebbe stimolare sempre cittadini e
operatori a fare proposte e a concepire progetti, a cui poi spetta
all'amministrazione, che tra i funzionari al suo interno ha delle
valide professionalità, dare la forma più compiuta. I progetti non
vanno concepiti strumentalmente, solo per poter ottenere dei
finaziamenti, visto che i soldi ci sono: bisogna prima pensare e
progettare in base a ciò di cui abbiamo veramente bisogno e poi
cercare una risposta tra le possibilità offerte dall'UE. L'Europa ci
finanzierà se chiederemo cose che davvero vanno incontro ad esigenze
reali, non se cerchiamo in un modo qualsiasi di farci dare dei soldi
perchè pensiamo che siano lì a disposizione.
In
conclusione: l'amministrazione attuale ci lascerà in eredità alcune
brutte cose, come la spianata da parcheggio industriale del vecchio
Foro Boario o il nuovo supermercato di Trepiere al quale auguriamo
ancora le migliori fortune sul piano commerciale ma che resta
un'operazione sbagliata sul piano urbanistico per le dimensioni e la
posizione della costruzione: su altri centri commerciali realizzati a
Oderzo in zone da tempo destinate allo scopo o ricavati da precedenti
insediamenti industriali nessuno ha avuto niente da ridire. Ma da
adesso in poi è necessario limitare i danni e cercare invece di fare
qualcosa di buono. Il Partito Democratico farà la sua parte.
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