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VOTA ALESSANDRA MORETTI PRESIDENTE DEL VENETO |
di Sandro Battel
Domenica si vota e per cambiare il Veneto bisogna votare per ALESSANDRA MORETTI. Dico solo alcune cose su pochi punti che mi sembrano davvero vitali rispetto alle tante cose comunque importanti di cui si è parlato in questi mesi.
Domenica si vota e per cambiare il Veneto bisogna votare per ALESSANDRA MORETTI. Dico solo alcune cose su pochi punti che mi sembrano davvero vitali rispetto alle tante cose comunque importanti di cui si è parlato in questi mesi.
1
– ALESSANDRA MORETTI
2
– ZAIA
3 – I nostri candidati
3 – I nostri candidati
4
– La riforma della scuola
1
– ALESSANDRA MORETTI: È BRAVA. Ho sentito tanta
gente che dopo averla vista e incontrata si è convinta che con lei
le cose possano cambiare davvero. Preparata, infaticabile, umile, ha
fatto cambiare idea a più di uno scettico. Provate, se non l'avete
ancora fatto a vedere qualcuno dei video del suo viaggio attraverso
tutti i comuni del Veneto (li trovate QUI).
Ha un programma serio, pensato per i problemi veri del Veneto.
Trovate tutte le sue proposte alla home del suo sito (cioè QUI),
cliccando sui link “le mie idee per il Veneto”.
2
– ZAIA. Non servono analisi sofisticate per sapere
che ha costruito in Veneto un sistema di potere che lo tiene
in piedi ma che impedisce al Veneto di cambiare passo e rispondere
prontamente alle sfide della crisi per tornare a crescere,
possibilmente in modo più equilibrato di prima. Negli ultimi 10 anni
la classe dirigente del Veneto, con Zaia prima vicepresidente di
Galan e poi presidente in prima persona, si è resa responsabile
della costruzione, intorno alla realizzazione del MOSE e delle opere
connesse, di una rete di clientele e corruzione di dimensioni
enormi: 100 milioni di Euro all'anno per 10 anni, per un totale
di UN MILIARDO DI EURO su un totale di CINQUE miliardi spesi dalle
istituzioni (1). Dov'era Zaia? Seduto nell'ufficio accanto a quelli
di Galan e dell'assessore Chisso, oppure in consiglio a consentire
con il suo voto le decisioni che hanno permesso ai corrotti di
eludere i controlli. Altro che “Roma ladrona”: purtroppo il
Veneto di questi tempi non è da meno...
3
– I nostri candidati. Conosco personalmente la
maggior parte dei candidati al consiglio regionale inseriti nella
lista del PD per la provincia di Treviso, in particolare quelli più
vicini al nostro territorio. Li ricordo (in ordine alfabetico): Liana
BOVOLENTA, Daniele CESCHIN, Claudio NIERO,
Andrea RAGAZZI, Donatella SANTAMBROGIO, Giovanni
TONELLA, Andrea ZANONI (2), tutte persone dalle grandi
qualità, serie e preparate. So che chiunque di loro verrà eletto
farà un ottimo lavoro e che Alessandra Moretti dalla Marca riceverà
in dote dei collaboratori davvero di alto livello.
4
– La riforma della scuola. Che c'entra con il Veneto?
Nulla, almeno non direttamente. Ma è il mio mestiere e in questi
mesi ci ho ragionato sopra con una certa attenzione. E so bene che ci
sono gruppi di insegnanti spaventatissimi dal disegno di legge che
intendono usare il voto regionale come forma di pressione sul
governo, sperando di scongiurare gli aspetti della riforma che li
preoccupano di più. Ebbene: tutte le volte che ho potuto andare
davvero a vedere cosa ci fosse mai di così terribile nella riforma,
ho trovato che le paure erano sostanzialmente infondate e che invece
le proposte di riforma avevano sicuramente senso. Un esempio? Si dice
che i presidi potranno scegliere chi assumere e che questo permetterà
clientelismi di tutti i tipi. Ma questo semplicemente NON E' VERO: i
docenti verranno assunti SOLO PER CONCORSO (per me uno dei punti
qualificanti della riforma in senso positivo) e assegnati a un ambito
territoriale all'interno del quale riceveranno un incarico. Sono
sinceramente convinto che in realtà in questo modo la continuità
didattica e il funzionamento della scuola verranno assicurati meglio
e che in questa impostazione ci siano molti aspetti positivi. Se mi
sbaglio sarò pronto a ricredermi, ma spero che lo saranno anche i
miei colleghi che in queste settimane hanno protestato, a volte in
modo scomposto e diffondendo informazioni in alcuni casi infondate o
inesatte. Non votare Alessandra Moretti non ha senso: significa solo
riconsegnare il Veneto a Zaia che, non dimentichiamolo, è nel
partito di Salvini.
Mi
fermo qui. Ricordo un'ultima cosa: non dimenticate il 2 x 1000.
E' tempo di dichiarazione dei redditi: il PD che conosco io è un
partito di gente onesta e animata da spirito di servizio. Un partito
che ha abolito il finanziamento pubblico dei partiti e che merita da
parte vostra un piccolo sostegno finanziario che a voi non costa
nulla ed è semplice e importante. Il codice del PD è M20.
Scrivetelo e firmate.
(1)
Non lo dico io, lo dicono i documenti della magistratura riportati da
Renzo Mazzaro nel suo recentissimo libro “Veneto anno zero”, in
cui si fa anche un confronto illuminante: quanto valeva la
maxitangente Enimont della grande tangentopoli del 1992? Circa 70
milioni di euro in tutto per una percentuale del 3% circa rispetto al
volume degli affari in gioco. Le tangenti del MOSE valgono in
percentuale circa il 20%: un bel progresso...
(2)
Lascio fuori solo Le brave Luciana FASTRO e Donata SARTOR solo perchè
ci sono geograficamente più lontane e perchè di fatto le conosco di
meno...
Ho scioperato contro la riforma della “Buona scuola” se tornassi indietro non lo rifarei. L’atteggiamento della maggior parte dei miei colleghi è stato di chiusura a priori verso qualsiasi innovazione e di mantenimento dello status quo, in un momento in cui la scuola sta sprofondando si continuano ad alzare le barricate. Qualcosa di buono c’è secondo me o almeno un tentativo che va verso la giusta strada :
RispondiEliminaMetodo di assunzione degli insegnanti:
Era ora che si cercasse di cambiare un sistema che garantiva, a chi entrava in ruolo, un posto di lavoro a vita senza considerare i bisogni della scuola e degli alunni. Nella mia ormai lunga carriera scolastica ne ho visti di docenti senza nessuna professionalità imparare bene l’elenco dei loro diritti supportati dai sindacati e dai medici di base per raggiungere l’obbiettivo di lavorare il meno possibile e andare in pensione il prima possibile. Hai ragione tu quando dici che con la riforma, in ogni caso, il docente viene assunto mediante concorso dallo stato. Successivamente il dirigente assieme al suo staff (bisogna certo poi vedere in concreto le norme attuative) sceglie in un ambito territoriale i docenti che presentano dei curriculi adatti al piano formativo della scuola. Mi sembra un passo aventi.
Valutazione
Ogni volta che si pronuncia questo termine gli insegnanti vengono presi da crisi epilettiche…
Il mio amico cuoco viene valutato 2 volte al giorno a pranzo e cena dai suoi clienti che se non sono soddisfatti non tornano più al suo ristorante, anche l’artigiano viene valutato continuamente in base a quello che produce pena la fine della sua attività e così l’operaio che rischia il licenziamento e il libero professionista che rischia di perdere i clienti.
L’insegnante produce apprendimento ma se la cava sempre perché è lui stesso che valuta i propri risultati e quando va male non mette mai discussione il suo operato e da dell’asino all’alunno. Ma lo vedete il mio amico cuoco che quando un cliente si lamenta del risotto incolpa il risotto di essere venuto male?
E così quando qualcuno di esterno prova a misurare gli apprendimenti con mezzi oggettivi tipo INVALSI (su cui naturalmente si può discutere) apriti cielo, si alzano le barricate.
Io sto concludendo la mia carriera scolastica e in 40 anni nessuno è mai venuto a verificare che lavoro faccio in aula e che risultati ottengo in termini di apprendimento dai miei alunni. Questo vale per 1 milione di lavoratori della scuola …. nessuno sa cosa producono.
Renzo Zago
Grazie Renzo.
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