Ecco il resoconto della serata sulle centrali a biogas
trasmessoci da Sandro Campigotto che era tra i relatori. Si tratta di un
problema molto attuale del quale potrebbe essere opportuno nei prossimi tempi
ragionare anche in riferimento al nostro territorio.
La conferenza indetta dal PD di Carbonera sul progettato impianto a biogas
di Mignagola ha riscosso pieno interesse da parte della popolazione di
Carbonera e dei Comuni limitrofi. La sala Aldo Moro di Carbonera era gremita di
cittadini evidentemente interessati al problema (oltre 150 presenti).
La serata è stata presentata dal segretario del PD
locale, Mario Canzian e gestita da Antonella Tocchetto in veste di moderatrice,
come un’occasione per la conoscenza e l’approfondimento dei problemi legati ad
una tipologia di impianto di produzione di energia da fonte rinnovabiile, che a
fronte del richiamo positivo che può avere sul piano della ricerca di
alternative all’energia da combustibili fossili, presenta evidenti problemi
ambientali.
Come da programma, dopo l’intervento di tre relatori
tecnici per l’illustrazione e l’approfondimento del processo e della struttura dell’impianto e del suo
bilancio energetico di lungo termine, ampio spazio è stato dedicato anche al chiarimento
dei recenti sviluppi della normativa regionale e nazionale, sui riflessi
sociali ed economici e sui limiti energetici di questo tipo di agricoltura non
finalizzato alla produzione di prodotti alimentari. Sono intervenuti su questi temi nell'ordine i relatori Marco
Golfetto, Renato Pani e Mirco Rossi, Alessandro Campigotto, rappresentante
degli agricoltori e responsabile del gruppo di lavoro Agricoltura del PD
provinciale, Laura Puppato capogruppo del PD nel Consiglio regionale
Il dibattito che è seguito ha evidenziato molti
interrogativi e preoccupazioni da parte della popolazione residente sia sui
problemi di impatto dell'impianto sulla vita locale in termini di rumore,
emissioni in atmosfera, odori e traffico, sia sul problema più generale della
destinazione dei suoli agricoli a produzioni di carattere industriale che
possono alterare completamente sia il mercato agricolo sia la società agricola.
In conclusione è stata espresso un generale favore
all'uso di questo tipo di impianti per il recupero di energia dai residui della
produzione agricola ma una totale contrarietà all'uso dei suoli per la
coltivazione di vegetali destinati solamente e totalmente alla produzione di
energia sottraendoli alla produzione di alimenti e alterando il mercato di questi
ultimi e l'equilibrio dell'economia agricola.
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