L'amministrazione
risponde all'interrogazione delle minoranze, dicendo che la casa di
riposo non serve e che è meglio non spendere i soldi a disposizione
e non chiedere i finanziamenti ottenibili: le domande sono poche
perchè le famiglie in tempo di crisi si tengono gli anziani a casa.
Sono buone ragioni? Mah: siamo perplessi. Il problema è che per ora
non abbiamo potuto manifestare queste perplessità in modo
circostanziato. infatti la maggioranza in consiglio, anche se
avvertita prima informalmente e poi formalmente con un certo anticipo
dell'assenza sia di Eugenio Luzzu del partito Democratico sia del dr.
Ferri del Pdl prima decide lo stesso di mettere all'ordine del giorno
il tema e la relazione del Presidente Valerio. Quindi, la sera del
consiglio, pur avendo l'occasione, secondo regolamento, di rinviare
la relazione e la discussione per l'assenza di due su tre tra i
presentatori dell'interpellanza, vota perchè si vada avanti e si
discuta la relazione, in modo da non avere contraddittorio e da non
ricevere repliche e obiezioni se non quelle della sig.ra Durante
della Lega. Qui di seguito gli articoli del Gazzettino sulla
questione.
LA
CRISI - Non è più tempo per le liste d’attesa: ora le
famiglie preferiscono tenersi gli anziani
Poche
richieste: stop alla nuova casa di riposo
IL
PRESIDENTE Valerio (Rao) senza certezze: «È inutile
indebitarsi»
La
crisi congela la nuova casa
di riposo. Sandro Valerio, presidente della Rao
Residenza anziani di Oderzo, ha confermato mercoledì sera ciò che
era nell'aria: la nuova casa di riposo, almeno per il momento, non si
fa. Invitato dal sindaco Pietro Dalla Libera a riferire
sull'argomento, a seguito di una sollecitazione delle minoranze, il
dottor Valerio ha riferito con realismo come non sia il caso, in
questo momento, di esporre la
struttura ad indebitamenti onerosi. Visto che,
dall'altra parte, non c'è la certezza né di finanziamenti
regionali né che vada in porto
l'operazione di vendita di un
immobile all'Usl 9, che potrebbe portare nelle
casse della Rao circa 3 milioni di euro. Oltre agli
aspetti finanziari ve n'è un altro che suggerisce prudenza:
il fatto che le famiglie, provate
dalla crisi, scelgono di tenere gli
anziani a casa. Risparmiano la retta e nel contempo la
pensione dell'anziano è un
ammortizzatore sociale per la famiglia che
magari vede qualcuno dei suoi componenti disoccupato. «Il
fatto che la popolazione anziana
aumenti - ha sottolineato Valerio -
non significa che aumentino i posti occupati nelle case di
riposo. Noi, per fortuna, stiamo andando bene ma bisogna tener
conto della realtà di fatto delle famiglie. C'è un 25% di
posti in più in offerta
rispetto alla domanda». Sono ben lontani i
tempi quando per avere un posto in casa di riposo occorreva
mettersi in lista d'attesa.
Quanto
alla nuova sede, il progetto è
fermo. È un intervento colossale da 19 milioni di euro.
Un percorso iniziato ancora nel 2006 e non arrivato a
destinazione. Dopo averne
illustrato nel dettaglio le fasi, Valerio ha evidenziato come la
Regione abbia chiuso i rubinetti dei contributi; la Rao si è rivolta
agli istituti bancari per un eventuale mutuo, ma le condizioni sono
inavvicinabili. Michela Durante, capogruppo della Lega Nord, ha
ribadito come sia stato sprecato tempo prezioso. «Non si è dato
corso al progetto del 2006 che era già a buon punto. Sono stati
buttati 7 anni. Quanto è stato sborsato in spese progettuali?», una
domanda la sua rimasta inevasa. Se la Regione autorizzasse l'Usl 9 ad
acquistare la proprietà della
Rao la musica potrebbe cambiare. Ma i segnali che giungono da Palazzo
Balbi non sono incoraggianti. (Annalisa Fregonese, Gazzettino,
2 agosto)
ODERZO
Ferri e Luzzu assenti: «La
discussione sulla Casa di riposo andava rinviata»
Il
presidente c’è, i consiglieri no
Nuova
casa di riposo: se n'è discusso in consiglio senza che
fossero presenti le due minoranze - su tre - che avevano chiesto al
sindaco Dalla Libera di invitare il presidente della Rao Sandro
Valerio a relazionare sull'argomento. Sia Marcello Ferri (Pdl) che
Eugenio Luzzu (Pd) avevano informato di non poter essere presenti
alla seduta del 31 luglio, ma il dottor Valerio è stato invitato lo
stesso. Decisione che ora viene fortemente stigmatizzata dalle due
minoranze, perchè addirittura in contrasto con il regolamento per il
funzionamento del consiglio comunale.
Ieri
i due capigruppo - il dottor Ferri e l'ingegner Luzzu – hanno
inviato una lettera di protesta al sindaco Dalla Libera, al
presidente del consiglio comunale Tino Alescio e ai capigruppo
consiliari. Essi evidenziano come, avendo avuto notizia che il 31
luglio sarebbe stato convocato il consiglio e sapendo di non poter
essere presenti per impegni già presi, avevano inviato una richiesta
sottoscritta da tutti i presentatori dell'interrogazione, dunque
anche dalla Lega Nord, affinchè la trattazione dell'argomento
venisse posticipata.
Ma
l'interrogazione sulla Rao veniva comunque discussa il 31 luglio.
«Impedendo di fatto il contraddittorio - evidenziano Luzzu e Ferri -
con due delle tre forze politiche che avevano sottoscritto
l'interpellanza. Esprimiamo la nostra ferma condanna nei confronti
dell'amministrazione, ed in primis del sindaco per la scarsa
considerazione tenuta nei nostri confronti. Chiediamo pertanto, come
atto di riparazione per tale inaudita violazione, che venga
riconvocato in audizione il presidente della Rao, a garanzia che
tutte le osservazioni e perplessità sulla conduzione tenuta in
riferimento alla progettazione della nuova sede, tuttora irrisolte
nonostante l'intervento tenuto, possano ottenere adeguata risposta».
I due consiglieri hanno anche chiesto al presidente Alescio perchè
non sia stato rispettato l'art. 31 del regolamento per il
funzionamento del consiglio comunale. (Annalisa Fregonese,
Gazzettino, 8 agosto)
P.S.
Sulla base di quanto ci è stato riferito prendiamo atto del fatto
che in realtà, contrariamente a quanto indicato nell'articolo, il
regolamento non è stato violato nella lettera, ma il comportamento
della maggioranza ci appare comunque censurabile e contrario alla
correttezza istituzionale.
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