di
Sandro Battel
Sulla
condanna di Berlusconi si continuano a leggere cose molto strane,
alle quali non ci siamo ancora abituati, anche se in vent'anni
abbiamo sperimentato tante volte la devozione cieca dei sostenitori
del proprietario di Mediaset, devozione capace di impedire loro di
prendere atto dell'evidenza dei comportamenti illegali del leader
politico del centrodestra. Non ci mettiamo qui adesso a ripercorrere
tutte le vicende giudiziarie in cui Berlusconi è stato trascinato
non da una persecuzione della magistratura, della quale nessuno ha
mai potuto trovare la minima traccia reale, ma dalla disinvoltura dei
suoi comportamenti in diversi ambiti. Diciamo solo due cose che
potrebbero servire da promemoria ed essere utili per i molti tra noi
che in questi giorni provano a parlare e discutere con amici e
conoscenti, come sempre facciamo.
1
– Berlusconi è stato condannato per FRODE FISCALE. Cosa faceva
Berlusconi? Aveva creato delle società in quei paradisi fiscali in
cui non si pagano le tasse. Chiamiamo S1 una di queste società. Per
esempio: S1 compra un programma in America pagandolo una cifra X. Poi
Mediaset compra da S1 questo stesso programma pagandolo 10 volte X.
Sulla quota di 9X pagata in più, Mediaset non paga tasse; inoltre
questa quota resta in mano al proprietario di S1, che guarda caso è
il proprietario di Mediaset (che la usa, per esempio, per finanziare
illegalmente la politica e per altre cose non consentite: sono quelli
che si chiamano “fondi neri”, ma questo è un altro discorso...).
Non solo questo NON è un modo legale per pagare meno tasse (infatti
il piccolo commerciante o artigiano non lo può fare ma solo il
grande finanziere), ma non è neanche semplice evasione: è un
crimine.
2
– Mi rimane incomprensibile come una grande parte degli italiani
(mi riferisco a quelli che votano per il centrodestra) abbia
accettato per decenni di avere come leader un personaggio
evidentemente compromesso con illegalità di diverso genere.
L'esempio che mi pare più chiaro e che faccio sempre è questo: vi
ricordate Cesare Previti? Era uno dei numerosi avvocati che dopo
avere lavorato per Berlusconi sono stati portati da lui a ricoprire
ruoli politici di primaria importanza. E' stato senatore, deputato e
Ministro della Difesa. E' stato condannato con sentenza definitiva
nel 2001 per aver corrotto un giudice perchè si pronunciasse a
favore di Berlusconi in una causa civile (la causa per la proprietà
della casa editrice “Mondadori”). Il giudice si chiamava Vittorio
Metta e, dopo aver pronunciato la sentenza, aveva lasciato la
magistratura ed era andato a lavorare, guardacaso, nello studio di
Previti. Berlusconi era stato coinvolto nel processo, che però era
durato 10 anni, abbastanza perchè per Berlusconi il reato fosse
prescritto. Riassumiamo: l'avvocato Previti (poi deputato e
ministro) aveva corrotto un giudice perchè desse ragione a
Berlusconi. E' stato scoperto e condannato, mentre Berlusconi l'ha
scampata perchè il processo è durato troppo. Ecco: ditemi voi
chi accetterebbe di votare per uno che ha attraversato queste vicende
giudiziarie non dico in un'elezione a Sindaco della sua città, ma a
consigliere di condominio. Sono certo che nessuno lo farebbe, come
sono certo che nella maggior parte dei paesi civili del mondo la
carriera politica di un uomo simile sarebbe finita lì. E invece non
basta.
3
– Facciamo un paragone? Iosefa Idem si è dimessa da ministro dello
sport perchè il suo commercialista le ha fatto pagare l'IMU per
la prima casa su due abitazioni diverse. Non era un reato, ma
un'infrazione amministrativa involontaria (dovuta a un errore del
commercialista) per la quale la Idem aveva già comunque avviato il
“ravvedimento operoso”, pagando il dovuto più una multa. Una
piccola ombra, il sospetto minimo di un tentativo di “fare il
furbo” è bastato per farla dimettere: questo il comportamento di
una persona integra che agisce secondo la mentalità di un paese
civile, togliendosi di mezzo al minimo sospetto, forse con scrupolo
perfino eccessivo.
Invece
per Berlusconi, e soprattutto per i suoi elettori e sostenitori,
tutto quello che è successo non basta. Forse dovrà fare mezzo passo
indietro, ma sembra chiaro che alle prossime elezioni politiche, tra
qualche mese, a fine anno o all'inizio dell'anno prossimo, ci
troveremo con Marina Berlusconi candidata premier del centrodestra,
con ottime probabilità di vittoria. E non avremo scuse per non darci
da fare e per non cercare di far prevalere un'alternativa ragionevole
sul fantasma di una dinastia berlusconiana destinata a compiere
definitivamente il declino (non solo economico ma civile) che
l'Italia ha attraversato negli ultimi vent'anni. Ripeto: non avremo
scuse.
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