Il
nostro territorio viene privato via via di un numero sempre maggiore
di servizi. E' degli scorsi giorni la questione della perdita della
presidenza per l'ISISS OBICI, scoppia adesso il caso della Medicina
sportiva dopo la chiusura del reparto a Motta e le lunghe liste
d'attesa per il servizio a Treviso. Ci sono ragioni legate alle
ristrettezze finanziarie, ma il nostro territorio è più penalizzato
di altri e le istituzioni locali non sembrano in grado di intervenire
per fermare questa “emorragia”. Leggete gli articoli del
Gazzettino e della Tribuna.
Una crociata per riattivare la Medicina dello Sport
Una crociata per riattivare la Medicina dello Sport
Da
3 anni il servizio di Motta è stato chiuso, gli atleti devono
“emigrare” a Treviso Le opposizioni: «Ci sono gravi disagi e
liste d’attesa interminabili per gli sportivi»
ODERZO.
Nell’Opitergino Mottense non c’è più il servizio di medicina
dello sport. Gli atleti ed i semplici appassionati di palestra devono
andare a Treviso per effettuare le visite di idoneità, peraltro
obbligatorie per lo sport agonistico e non. Tutti i gruppi
consigliari di minoranza a Oderzo si sono uniti per firmare
un’interpellanza al sindaco Pietro Dalla Libera perché si attivi
per riportare il servizio nel territorio. «Fino al 2010», osserva
il consigliere della Lega Nord Policarpo Pezzutto, «c’era la
possibilità per i nostri giovani atleti di eseguire le visite di
idoneità per la pratica sportiva presso il presidio di Motta. Ma
sono già tre anni che le 15 ore di attività specialistica per lo
sport sono state sorprendentemente associate presso la Madonnina a
Treviso, dove ci sono cinque medici dello sport, un impiegato ed un
responsabile». Oltre al disagio per i tanti sportivi dell’Opitergino
Mottense per la grande distanza da fare per sottoporsi alla visita,
ci sono problemi di code e rallentamenti anche solo per prenotare gli
appuntamenti al Cup. «Nonostante il disagio, anzi oltre al disagio»,
proseguono i consiglieri comunali nella loro lettera al sindaco, «in
luglio presso lo sportello Cup non ci era la disponibilità di
prenotare per i prossimi tre mesi nessun tipo di visita. L’apertura
di nuovi spazi sarà possibile dalla prima settimana di agosto, e
solo per i prossimi tre mesi. Decine e decine di atleti sono in
attesa di poter effettuare le visite per poter praticare il loro
sport. Chiediamo al sindaco che si faccia parte attiva perché venga
ristabilito il servizio di medicina dello sport nel nostro
comprensorio. Non solo, chiediamo che il sindaco si adoperi anche
perché non ci siano sempre quelle lunghe e incomprensibili liste di
attesa». (Giuseppina Piovesana, Tribuna, 4 agosto)
L’INTERROGAZIONE
«Medici operativi fuori Usl: i nostri giovani non sono di serie
B»
Visite
sportive: attese e proteste
Liste
bloccate a Treviso: l’opposizione chiede al sindaco di riportare il
servizio nel comprensorio
Il
comprensorio dell'opitergino-mottense è
privo del servizio di Medicina dello Sport. A denunciarlo sono
i gruppi di minoranza del consiglio comunale, cioè Lega Nord, civica
Oderzo&Frazioni, Partito Democratico, Partito delle libertà. Che
sul problema hanno inviato una interpellanza al sindaco Pietro Dalla
Libera. «Fino al 2010 vi era la possibilita per i nostri giovani di
eseguire le visite di idoneità per la pratica sportiva al presidio
ospedaliero di Motta di Livenza». Tantissime le famiglie che ne
usufruivano, considerato che, per fortuna, lo sport è piuttosto
diffuso fra i giovanissimi del comprensorio. «Da allora -
evidenziano i consiglieri Ferri, Luzzu, Durante, Sarri, Pezzutto e
Damo - le quindici ore di attivita specialistica sono state
sorprendentemente associate al servizio svolto presso la struttura
della Madonnina, a Treviso, sede dell'unità operativa, dove
attualmente si contano 5 medici dello sport, un cardiologo e il
responsabile. Nonostante ciò al 24 luglio, allo sportello del Cup
non vi era disponibilità per nessun tipo di valutazione e
un'apertura di spazi ci sarà ai primi di agosto per i prossimi tre
mesi.
Sono
in attesa, ci dicono, anche una serie di atleti che giocano in
squadre di vario livello, sempre dell'opitergino-mottense. Ci
riferiscono peraltro che, anche quest'anno, come negli anni
precedenti, sono state effettuate visite di calciatori di una società
professionistica "extra Usl", vale a dire del Calcio
Padova, il cui responsabile sanitario è il medesimo dell'unita
operativa di Medicina dello Sport dell'Usl 9. In aggiunta
quest'ultimi atleti, oltre che i tecnici, sono stati visitati quasi
tutti nel periodo che va dall'inizio della seconda settimana di
luglio fino alla quarta settimana e, per di più, in orario di
servizio. Ci dicono da ultimo - proseguono i consiglieri – che non
sia possibile sottoporre atleti di società non operanti nella nostra
provincia, nel mentre sembra lo si continui a fare. Quest'anno poi
parte dell'attività accertativa di «secondo livello» (esami
strumentali di approfondimento) già programmata, è stata spostata
per far posto alla suddetta società. Chiediamo al sindaco pertanto
che si attivi affinchè venga ristabilito il servizio di Medicina
dello Sport nel nostro comprensorio. Che si adoperi affinchè non ci
siano liste d'attesa per pratiche così diffuse come lo sport. Che
ottenga delle rassicurazioni sulla terzietà delle condotte tenute
dal servizio summenzionato, nei confronti di tutti gli utenti».
(Annalisa Fregonese, Gazzettino, 10 agosto)
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