sabato 10 agosto 2013

L'OPITERGINO-MOTTENSE PERDE LA MEDICINA SPORTIVA: DISAGI E PROBLEMI

Il nostro territorio viene privato via via di un numero sempre maggiore di servizi. E' degli scorsi giorni la questione della perdita della presidenza per l'ISISS OBICI, scoppia adesso il caso della Medicina sportiva dopo la chiusura del reparto a Motta e le lunghe liste d'attesa per il servizio a Treviso. Ci sono ragioni legate alle ristrettezze finanziarie, ma il nostro territorio è più penalizzato di altri e le istituzioni locali non sembrano in grado di intervenire per fermare questa “emorragia”. Leggete gli articoli del Gazzettino e della Tribuna. 
Una crociata per riattivare la Medicina dello Sport
Da 3 anni il servizio di Motta è stato chiuso, gli atleti devono “emigrare” a Treviso Le opposizioni: «Ci sono gravi disagi e liste d’attesa interminabili per gli sportivi»
ODERZO. Nell’Opitergino Mottense non c’è più il servizio di medicina dello sport. Gli atleti ed i semplici appassionati di palestra devono andare a Treviso per effettuare le visite di idoneità, peraltro obbligatorie per lo sport agonistico e non. Tutti i gruppi consigliari di minoranza a Oderzo si sono uniti per firmare un’interpellanza al sindaco Pietro Dalla Libera perché si attivi per riportare il servizio nel territorio. «Fino al 2010», osserva il consigliere della Lega Nord Policarpo Pezzutto, «c’era la possibilità per i nostri giovani atleti di eseguire le visite di idoneità per la pratica sportiva presso il presidio di Motta. Ma sono già tre anni che le 15 ore di attività specialistica per lo sport sono state sorprendentemente associate presso la Madonnina a Treviso, dove ci sono cinque medici dello sport, un impiegato ed un responsabile». Oltre al disagio per i tanti sportivi dell’Opitergino Mottense per la grande distanza da fare per sottoporsi alla visita, ci sono problemi di code e rallentamenti anche solo per prenotare gli appuntamenti al Cup. «Nonostante il disagio, anzi oltre al disagio», proseguono i consiglieri comunali nella loro lettera al sindaco, «in luglio presso lo sportello Cup non ci era la disponibilità di prenotare per i prossimi tre mesi nessun tipo di visita. L’apertura di nuovi spazi sarà possibile dalla prima settimana di agosto, e solo per i prossimi tre mesi. Decine e decine di atleti sono in attesa di poter effettuare le visite per poter praticare il loro sport. Chiediamo al sindaco che si faccia parte attiva perché venga ristabilito il servizio di medicina dello sport nel nostro comprensorio. Non solo, chiediamo che il sindaco si adoperi anche perché non ci siano sempre quelle lunghe e incomprensibili liste di attesa». (Giuseppina Piovesana, Tribuna, 4 agosto)

L’INTERROGAZIONE «Medici operativi fuori Usl: i nostri giovani non sono di serie B»
Visite sportive: attese e proteste
Liste bloccate a Treviso: l’opposizione chiede al sindaco di riportare il servizio nel comprensorio
Il comprensorio dell'opitergino-mottense è privo del servizio di Medicina dello Sport. A denunciarlo sono i gruppi di minoranza del consiglio comunale, cioè Lega Nord, civica Oderzo&Frazioni, Partito Democratico, Partito delle libertà. Che sul problema hanno inviato una interpellanza al sindaco Pietro Dalla Libera. «Fino al 2010 vi era la possibilita per i nostri giovani di eseguire le visite di idoneità per la pratica sportiva al presidio ospedaliero di Motta di Livenza». Tantissime le famiglie che ne usufruivano, considerato che, per fortuna, lo sport è piuttosto diffuso fra i giovanissimi del comprensorio. «Da allora - evidenziano i consiglieri Ferri, Luzzu, Durante, Sarri, Pezzutto e Damo - le quindici ore di attivita specialistica sono state sorprendentemente associate al servizio svolto presso la struttura della Madonnina, a Treviso, sede dell'unità operativa, dove attualmente si contano 5 medici dello sport, un cardiologo e il responsabile. Nonostante ciò al 24 luglio, allo sportello del Cup non vi era disponibilità per nessun tipo di valutazione e un'apertura di spazi ci sarà ai primi di agosto per i prossimi tre mesi.
Sono in attesa, ci dicono, anche una serie di atleti che giocano in squadre di vario livello, sempre dell'opitergino-mottense. Ci riferiscono peraltro che, anche quest'anno, come negli anni precedenti, sono state effettuate visite di calciatori di una società professionistica "extra Usl", vale a dire del Calcio Padova, il cui responsabile sanitario è il medesimo dell'unita operativa di Medicina dello Sport dell'Usl 9. In aggiunta quest'ultimi atleti, oltre che i tecnici, sono stati visitati quasi tutti nel periodo che va dall'inizio della seconda settimana di luglio fino alla quarta settimana e, per di più, in orario di servizio. Ci dicono da ultimo - proseguono i consiglieri – che non sia possibile sottoporre atleti di società non operanti nella nostra provincia, nel mentre sembra lo si continui a fare. Quest'anno poi parte dell'attività accertativa di «secondo livello» (esami strumentali di approfondimento) già programmata, è stata spostata per far posto alla suddetta società. Chiediamo al sindaco pertanto che si attivi affinchè venga ristabilito il servizio di Medicina dello Sport nel nostro comprensorio. Che si adoperi affinchè non ci siano liste d'attesa per pratiche così diffuse come lo sport. Che ottenga delle rassicurazioni sulla terzietà delle condotte tenute dal servizio summenzionato, nei confronti di tutti gli utenti». (Annalisa Fregonese, Gazzettino, 10 agosto)

Nessun commento:

Posta un commento