lunedì 24 febbraio 2014

FIDARSI E NON FIDARSI

di Sandro Battel

al notiziario di ieri ho ricevuto questa risposta: si tratta di D., un giovane intelligente e preparato, di cui ho molta stima, che si è disnotato dal notiziario del PD di Oderzo, motivando la sua scelta con queste parole: Dopo la nomina di Marianna Madia ministro, chiedo l'estromissione da questa Newsletter per disillusione definitiva nei confronti dei nostri rappresentanti. Il mio è il solito grido disperato e suppongo non sia troppo originale né per tempistica, né per co... (il messaggio non si conclude, credo per la mancanza di spazio nel riquadro). Ci ho pensato un po' durante la mattinata. Poi ho risposto così:

Ciao D.,
scrivo queste righe nel momento in cui Renzi parla al senato per avere la fiducia, lo ascolto in sottofondo. Quanto alle tue parole,
non so di preciso cosa abbia fatto di male la Madia in particolare: l’altro giorno a scuola due colleghe dicevano una che la Madia non doveva fare il ministro perché è incinta, l’altra che se è incinta va benissimo perché dimostra che le donne eccetera, e citavano il caso della ministra spagnola Chacòn che non ha perso quasi neanche un giorno pur avendo partorito e che allora era stata criticata perché dava l’idea che le donne che restano a casa per partorire se ne approfittano.
Le ragioni per essere perplessi in questo momento possono essere molte e francamente ora le colpe della Madia e/o i difetti del suo profilo non mi sembrano affatto il motivo principale di preoccupazione (mi segnalano a posteriori questo articolo e sì: è un motivo in più per essere perplessi... Poi mi segnalano questo, che forse è un punto a favore di Madia). A me piace molto la purezza e se potessi mantenermi integro e non parlare se non con quelli con cui vado molto d’accordo lo farei volentieri, ma è inutile che ti spieghi che la politica non è questo, perché so che lo sai benissimo.
Dunque vado al punto: per me sarebbe ovvio essere cauti, in una situazione come quella attuale del parlamento italiano e dell’opinione pubblica italiana, a meno che non si pensi che tanto peggio è tanto meglio, tipo Grillo. Mi sono abituato da tanti anni a non parlare e non criticare troppo facilmente se non quando credo di avere una buona idea su cosa si possa fare di diverso (da quello che critico), cosa non facile e non frequente. Ti chiederei quali alternative possibili e chiaramente migliori vedi in giro (sono certo che capisci il senso delle sottolineature). Ti chiederei se era meglio continuare a tenere in piedi un governo Letta forse incapace di realizzare alcunché di importante (e ti dirò che io avrei certamente preferito che rimanesse in piedi il governo Letta, per il merito e per il modo in cui è avvenuta la “successione”) col risultato magari di dare altro respiro agli atteggiamenti distruttivi e giacobini (so che sai cosa vuol dire...) dei grillini. Ti chiederei perché non ti impegni direttamente, pur sapendo perfettamente quanto costa, ma sapendo anche che provare a mettere molti d’accordo su una soluzione non è semplice e spesso quando ci si prova si impara a essere, appunto, più cauti. Mi chiedo da me cosa mai potrà fare Renzi con questa maggioranza, e ti dico che questa è la mia principale perplessità: non sono convinto che la persona del Presidente del Consiglio, per quanto abile possa essere (o ritenersi), possa fare una gran differenza rispetto agli equilibri politici. Ma non vedo alternativa seria al sostenere questa soluzione sperando che sia davvero una soluzione. Non so se hai voglia di rispondermi alle prime domande e dubito che tu sappia rispondere all’ultima.
Per finire ti dico solo due cose.
Una. La tua mail è ovviamente anche un piccolo schiaffo alla fatica (mia e di altri) di tenere insieme le cose anche a livello locale. Penso che tu sappia che è un lavoro difficile e ingrato, specialmente di questi tempi, che si continua a fare per puro spirito di servizio. La tua mail arriva prima di tutto a me, che lavoro a questo livello e con questo spirito: potevi manifestare perplessità e avremmo discusso, così invece ottieni principalmente l’effetto di scoraggiare e disilludere me, a mia volta, e quelli che mi stanno intorno. Come vedi io do respiro alle tue considerazioni, che quindi circolano e possono arrivare ad altri, e mi va bene che si parli e si discuta. Ma il primo risultato che tu ottieni è quello di seminare una piccola dose in più di quella disillusione di cui ti lamenti vittima, e io questo è da tanti anni che sto attento a cercare di non farlo mai. Non so se poi ci riesco.
Due. Uno dei ragionamenti più efficaci rispetto alle ragioni per cui adesso bisogna sostenere meglio che si può il governo Renzi, l’ha fatto QUI una compagna di partito, giovane avvocato componente dell’assemblea nazionale del PD. Si chiama Benedetta Pricolo, è di Treviso ed è una di quelli (potrei citartene diversi altri, giovani e bravi,) per i quali e grazie ai quali io non smetto affatto di avere fiducia nei nostri rappresentanti. La conosco poco ma abbastanza per poter delegare a lei e ad alcuni come lei delle responsabilità serie, e la ringrazio per avermi dato qualche idea (leggete gli articoli linkati al post di Benedetta) e per avere alimentato un po’ la mia voglia di lavorare in questo momento difficilissimo. Cioè per avermi dato qualche motivazione in più per mettermi qui a risponderti.
Buon lavoro e buone cose.
Con stima.
Sandro Battel
P.S. Renzi ha appena finito di parlare. Questa è una cosa in cui è innegabilmente bravo e mi fa un po’ ridere chi in passato mi ha detto che è un ignorante: sa perfettamente quello che dice e come dirlo. E dà l’impressione di conoscere bene il mondo e di avere studiato più e meglio di molti dei politici di cui ci siamo fidati negli ultimi anni. Poi lo sappiamo tutti che questo non basta...
P.P.S. D. mi ha risposto molto rapidamente con una lunga lettera in cui mi dimostra (cosa di cui in effetti non dubitavo) che il suo atteggiamento non è minimamente inconsapevole e non è affatto rinunciatario. Ho espresso la speranza che continui a dare un contributo alla politica da qualche parte, come crede, in termini di sostegno e non di distacco. Se quelli come lui si disnotano non andremo da nessuna parte.

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