domenica 23 febbraio 2014

Sentenza del CdS: il Comune ha sbagliato, per il supermercato a Rustignè serve una nuova perequazione. E chi paga?

Il Foro Boario quando aveva gli alberi...
Problemi per il Comune (e per tutti noi): per il rifacimento del vecchio Foro Boario (trasformato come tutti sappiamo in un grande parcheggio da stadio a cinquanta metri dalla piazza e dal Duomo...) non si potevano usare le risorse derivanti dalla perequazione per la costruzione del supermercato sulla Postumia di Rustignè
(il Famila, per capirci...). Lo ha deciso il consiglio di stato. La sentenza costringerà il Comune a costruire, per esempio, la necessaria pista ciclabile di Rustignè. Ma per questo dovremo tirare fuori altri soldi, visto che la ditta costruttrice del supermercato ha già speso quello che doveva per le betonelle del Foro Boario.
Sarà forse fastidioso sentirsi dire “Noi lo avevamo detto”, ma in questo caso è perfettamente vero: noi lo avevamo detto. Avevamo detto che l'intervento del Foro Boario non era degno del nostro centro storico e presentava parecchi inconvenienti (lo avevamo detto QUI e QUI), avevamo detto che il nuovo supermercato probabilmente non era necessario e aveva un impatto eccessivo sull'area residenziale intorno e sul traffico (1 – vedi qui sotto uno stralcio dell'intervento di Eugenio Luzzu nel Consiglio Comunale del 23 febbraio 2011), avevamo detto anche, esattamente, che se l'intervento peggiorava la situazione di un'area, l'intervento in compensazione andava fatto esattamente in quell'area (2 – vedi qui sotto uno stralcio dell'intervento di Luciano Freschi, sempre nel Consiglio Comunale del 23 febbraio 2011). Il Comune di Oderzo non ha ascoltato le sensate osservazioni che i consiglieri del PD avevano fatto al momento giusto e ora si trova in un guaio, non sappiamo di preciso quanto grosso.
Che lo avevamo detto lo ricordiamo anche a beneficio dei quotidiani locali, che oggi riportano alcune dichiarazioni bellicose, ma per ora non ricordano che il PD a suo tempo aveva detto delle cose di buon senso, facendo attenzione alle quali avremmo evitato tutti diversi problemi. Lo rammentiamo noi adesso, a tutti.
 
(Riportiamo in fondo anche l'articolo della Tribuna (3))

(1) Partiamo da un'area residenziale, pur di lunga data, ed arriviamo per una quota parte ad un'area commerciale. [...] Diamo un dato: una trasformazione di un'area da agricola a residenziale comporta circa una cementificazione, chiamiamola così in maniera volgare, del 30/35% del territorio, un'area commerciale come questa comporta una cementificazione del 100% del territorio. [...] Pensiamo che ubicare un intervento di questo tipo che avrà un fronte lungo 80, 90, forse 100 metri perché ovviamente il privato, giustamente se vi vengono concessi 3500 metri di superficie coperta, si farà ed ha tutte le ragioni di farlo una volta che questo dispositivo è approvato, un fronte di 100 metri alto 7,5 metri, pur disegnato bene, però trattandosi sempre di edificio commerciale non sarà sicuramente un edificio paragonabile ad un fabbricato residenziale, che vada ad inserirsi su una sequenza di case unifamiliari prima e dopo, non sia la cosa idonea. (Eugenio Luzzu nel Consiglio Comunale del 23/2/2011, pagina 21 del verbale)
(2) [...Q]uesta cosa [l'approvazione del progetto per il supermercato] è stata fatta con grande premura, senza progettare, senza capire e concedendo a questo committente, che io non conosco, sicuramente moltissimo, tenuto conto che il Comune di Oderzo e lo ribadisco, l'ho detto anche l'altra volta, è già largamente coperto da supermercati e che se ne apriamo uno di nuovo qualche altro salterà, anche se questo committente ne ha già uno ad Oderzo e non molto lontano, non è che qui non ci sia. Quindi se rincorriamo le perequazioni e siamo disposti a cementare in questo modo un'area che è tutt'area residenziale sbattendoci un capannone di queste dimensioni, vuol dire che abbiamo perso la bussola. Voi avete detto che non volevate cementare niente, probabilmente non lo faranno neanche il capannone, ma intanto andiamo a mettere queste cose, perché se guardiamo tutti… non so quanti metri cubi abbiamo approvato ad Oderzo, guardiamoci in giro e vediamo che i cantieri sono fermi e lei Assessore rida pure che rido anch'io dopo... [Non sappiamo se adesso Luciano stia ridendo...]
Su queste questioni stiamo rincorrendo i 50 mila, i 100 mila euro, per fare cose che probabilmente si potrebbero fare con un po' di pazienza e con i progetti: come ha detto giustamente il Sindaco, se costruisco a Camino faccio a Camino, se costruisco San Vincenzo faccio a San Vincenzo, perché adesso facciamo un giretto e vediamo quanti soldi sono stati finanziati nelle varie frazioni, San Vincenzo zero, Faè uno, Piavon due e via discorrendo, Camino quindici, centro città… Questa la situazione in cui ci troviamo perché poi la politica è anche questa, vedere dove si interviene e perché si interviene, nessuno sente il bisogno di un supermercato, c'è solo bisogno di euro e quindi siamo costretti a fare questo tipo di iniziative contrarie a quanto scritto nei programmi sia del Sindaco che delle altre forze politiche qui presenti pur di portare a casa, di arraffare qualche euro in più.
(Luciano Freschi nel Consiglio Comunale del 23/2/2011, pagina 23 del verbale)

Il Foro Boario oggi
(3) Foro Boario, Comune bocciato - Il Consiglio di Stato gela la giunta: sbagliata la perequazione chiesta alla Cama
ODERZO. Il rifacimento del piazzale della Vittoria non andava fatto con la perequazione. Il Consiglio di Stato non approva la perequazione che il Comune ha chiesto alla Cama e che è stata realizzata nel vecchio Foro Boario. La perequazione che ha portato al recupero del piazzale del vecchio Foro Boario è stata eseguita dalla Cama che ha costruito il supermercato sulla Postumia di Rustignè. La Lega Nord ha deciso di preparare una mozione da presentare in consiglio comunale. Michele Sarri, segretario della Carroccio e consigliere comunale tuona: «La perequazione è stata valutata male. La giunta non è stata in grado di valutare la situazione, come è già accaduto per altre perequazioni. Non c’è stata programmazione adeguata. E ora che succederà alla luce della sentenza del Consiglio di Stato? Il piazzale della Vittoria è già stato fatto. Il supermercato c’è, non si può mica abbattere. In consiglio comunale avevamo più volte sollevato la questione, perché si intuiva che la faccenda non era stata gestita bene. Chiederemo conto di tutto in consiglio comunale». Il sindaco Pietro Dalla Libera risponde: «Non c’è alcun problema dal punto di vista economico. Abbiamo agito in perfetta sintonia con le sentenze del Tar. Il Consiglio di Stato ha approvato tutte le scelte fatte, tranne l’ubicazione della perequazione. Secondo la sentenza andava fatta nei pressi dell’intervento edilizio e non distante, nel piazzale della Vittoria. Rispettiamo le sentenze. Abbiamo già pronta la soluzione, che è la costruzione della pista ciclabile fra Rustignè e Oderzo, davanti al supermercato. In questi giorni ci consulteremo con i nostri legali per un parere che ci permetta di ottemperare alla sentenza del Consiglio di Stato. Resta la certezza di aver agito per il bene della comunità: abbiamo un supermercato in una zona che ne era priva. Abbiamo sistemato il piazzale che era pericoloso per il fondo sconnesso, ed abbiamo avuto gratis un’opera importante».
Giuseppina Piovesana (Tribuna, 18 febbraio 2014)

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