Problemi
per il Comune (e per tutti noi): per il rifacimento del vecchio Foro
Boario (trasformato come tutti sappiamo in un grande parcheggio da
stadio a cinquanta metri dalla piazza e dal Duomo...) non si potevano
usare le risorse derivanti dalla perequazione per la costruzione del
supermercato sulla Postumia di Rustignè
(il Famila, per capirci...). Lo ha deciso il consiglio di stato. La sentenza costringerà il Comune a costruire, per esempio, la necessaria pista ciclabile di Rustignè. Ma per questo dovremo tirare fuori altri soldi, visto che la ditta costruttrice del supermercato ha già speso quello che doveva per le betonelle del Foro Boario.
(il Famila, per capirci...). Lo ha deciso il consiglio di stato. La sentenza costringerà il Comune a costruire, per esempio, la necessaria pista ciclabile di Rustignè. Ma per questo dovremo tirare fuori altri soldi, visto che la ditta costruttrice del supermercato ha già speso quello che doveva per le betonelle del Foro Boario.
Sarà
forse fastidioso sentirsi dire “Noi lo avevamo detto”, ma in
questo caso è perfettamente vero: noi lo avevamo detto. Avevamo
detto che l'intervento del Foro Boario non era degno del nostro
centro storico e presentava parecchi inconvenienti (lo avevamo detto
QUI
e QUI),
avevamo detto che il nuovo supermercato probabilmente non era
necessario e aveva un impatto eccessivo sull'area residenziale
intorno e sul traffico (1 – vedi qui sotto uno stralcio
dell'intervento di Eugenio Luzzu nel Consiglio Comunale del 23
febbraio 2011), avevamo detto anche, esattamente, che se l'intervento
peggiorava la situazione di un'area, l'intervento in compensazione
andava fatto esattamente in quell'area (2 – vedi qui sotto uno
stralcio dell'intervento di Luciano Freschi, sempre nel Consiglio
Comunale del 23 febbraio 2011). Il Comune di Oderzo non ha ascoltato
le sensate osservazioni che i consiglieri del PD avevano fatto al
momento giusto e ora si trova in un guaio, non sappiamo di preciso
quanto grosso.
Che lo
avevamo detto lo ricordiamo anche a beneficio dei quotidiani locali,
che oggi riportano alcune dichiarazioni bellicose, ma per ora non
ricordano che il PD a suo tempo aveva detto delle cose di buon senso,
facendo attenzione alle quali avremmo evitato tutti diversi problemi.
Lo rammentiamo noi adesso, a tutti.
(Riportiamo
in fondo anche l'articolo della Tribuna (3))
(1)
Partiamo da un'area residenziale, pur di lunga data,
ed arriviamo per una quota parte ad un'area commerciale. [...] Diamo
un dato: una trasformazione di un'area da agricola a residenziale
comporta circa una cementificazione, chiamiamola così in maniera
volgare, del 30/35% del territorio, un'area commerciale come questa
comporta una cementificazione del 100% del territorio. [...] Pensiamo
che ubicare un intervento di questo tipo che avrà un fronte lungo
80, 90, forse 100 metri perché ovviamente il privato, giustamente se
vi vengono concessi 3500 metri di superficie coperta, si farà ed ha
tutte le ragioni di farlo una volta che questo dispositivo è
approvato, un fronte di 100 metri alto 7,5 metri, pur disegnato bene,
però trattandosi sempre di edificio commerciale non sarà
sicuramente un edificio paragonabile ad un fabbricato residenziale,
che vada ad inserirsi su una sequenza di case unifamiliari prima e
dopo, non sia la cosa idonea. (Eugenio Luzzu
nel Consiglio Comunale del 23/2/2011, pagina 21 del verbale)
(2)
[...Q]uesta cosa [l'approvazione del progetto
per il supermercato] è stata fatta con grande premura, senza
progettare, senza capire e concedendo a questo committente, che io
non conosco, sicuramente moltissimo, tenuto conto che il Comune di
Oderzo e lo ribadisco, l'ho detto anche l'altra volta, è già
largamente coperto da supermercati e che se ne apriamo uno di nuovo
qualche altro salterà, anche se questo committente ne ha già uno ad
Oderzo e non molto lontano, non è che qui non ci sia. Quindi se
rincorriamo le perequazioni e siamo disposti a cementare in questo
modo un'area che è tutt'area residenziale sbattendoci un capannone
di queste dimensioni, vuol dire che abbiamo perso la bussola. Voi
avete detto che non volevate cementare niente, probabilmente non lo
faranno neanche il capannone, ma intanto andiamo a mettere queste
cose, perché se guardiamo tutti… non so quanti metri cubi abbiamo
approvato ad Oderzo, guardiamoci in giro e vediamo che i cantieri
sono fermi e lei Assessore rida pure che rido anch'io dopo...
[Non sappiamo se adesso Luciano stia ridendo...]
Su
queste questioni stiamo rincorrendo i 50 mila, i 100 mila euro, per
fare cose che probabilmente si potrebbero fare con un po' di pazienza
e con i progetti: come ha detto giustamente il Sindaco, se costruisco
a Camino faccio a Camino, se costruisco San Vincenzo faccio a San
Vincenzo, perché adesso facciamo un giretto e vediamo quanti soldi
sono stati finanziati nelle varie frazioni, San Vincenzo zero, Faè
uno, Piavon due e via discorrendo, Camino quindici, centro città…
Questa la situazione in cui ci troviamo perché poi la politica è
anche questa, vedere dove si interviene e perché si interviene,
nessuno sente il bisogno di un supermercato, c'è solo bisogno di
euro e quindi siamo costretti a fare questo tipo di iniziative
contrarie a quanto scritto nei programmi sia del Sindaco che delle
altre forze politiche qui presenti pur di portare a casa, di
arraffare qualche euro in più.
(Luciano
Freschi nel Consiglio Comunale del 23/2/2011, pagina 23 del verbale)
(3)
Foro
Boario, Comune bocciato
- Il
Consiglio di Stato gela la giunta: sbagliata la perequazione chiesta
alla Cama
Il Foro Boario oggi |
ODERZO.
Il rifacimento del piazzale della Vittoria non andava fatto con la
perequazione. Il Consiglio di Stato non approva la perequazione che
il Comune ha chiesto alla Cama e che è stata realizzata nel vecchio
Foro Boario. La perequazione che ha portato al recupero del piazzale
del vecchio Foro Boario è stata eseguita dalla Cama che ha costruito
il supermercato sulla Postumia di Rustignè. La Lega Nord ha deciso
di preparare una mozione da presentare in consiglio comunale. Michele
Sarri, segretario della Carroccio e consigliere comunale tuona: «La
perequazione è stata valutata male. La giunta non è stata in grado
di valutare la situazione, come è già accaduto per altre
perequazioni. Non c’è stata programmazione adeguata. E ora che
succederà alla luce della sentenza del Consiglio di Stato? Il
piazzale della Vittoria è già stato fatto. Il supermercato c’è,
non si può mica abbattere. In consiglio comunale avevamo più volte
sollevato la questione, perché si intuiva che la faccenda non era
stata gestita bene. Chiederemo conto di tutto in consiglio comunale».
Il sindaco Pietro Dalla Libera risponde: «Non c’è alcun problema
dal punto di vista economico. Abbiamo agito in perfetta sintonia con
le sentenze del Tar. Il Consiglio di Stato ha approvato tutte le
scelte fatte, tranne l’ubicazione della perequazione. Secondo la
sentenza andava fatta nei pressi dell’intervento edilizio e non
distante, nel piazzale della Vittoria. Rispettiamo le sentenze.
Abbiamo già pronta la soluzione, che è la costruzione della pista
ciclabile fra Rustignè e Oderzo, davanti al supermercato. In questi
giorni ci consulteremo con i nostri legali per un parere che ci
permetta di ottemperare alla sentenza del Consiglio di Stato. Resta
la certezza di aver agito per il bene della comunità: abbiamo un
supermercato in una zona che ne era priva. Abbiamo sistemato il
piazzale che era pericoloso per il fondo sconnesso, ed abbiamo avuto
gratis un’opera importante».
Giuseppina Piovesana
(Tribuna, 18 febbraio 2014)
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