mercoledì 7 maggio 2014

UN SUPERMERCATO “SBAGLIATO”?

Perequazione, sperequazione e danno ambientale: domande sul caso del supermercato di Rustignè
di Giuseppe Zago

 
Ce lo siamo chiesti tutti, ce lo chiediamo ancora: il nuovo centro commerciale di Rustignè era proprio necessario? E, se proprio serviva, era quella la posizione giusta dove collocarlo?
E anche ammesso che fosse necessario, quali misure si dovevano prevedere per rendere meno pesante per gli abitanti della zona l'impatto di un nuovo fabbricato così grande e destinato a consumare parecchia energia? Credo che se si fossero fatti bene i conti la scelta sarebbe stata diversa: si doveva decidere di non costruire il supermercato o, comunque, lo si doveva studiare in anticipo investendo nella progettazione quanto serviva a non farne un gigantesco elemento scatolare calato in mezzo alla campagna con l'inevitabile effetto di aver reso invivibile la zona a chi la abita da anni.
A Oderzo si usano le cosiddette perequazioni per portare nelle casse del Comune le risorse necessarie a realizzare opere per cui non ci sono altri finanziamenti. Ma è sbagliato: non solo è stato un errore, come ha rilevato il Consiglio di Stato che ha condannato l'Amministrazione Comunale, realizzare il parcheggio del Foro Boario vecchio (un intervento tra l'altro evidentemente molto discutibile anche in sé) con le risorse di chi ha costruito il supermercato di Rustignè. Il punto è che le risorse ricavate in perequazione dovrebbero servire a inserire meglio i nuovi interventi nel tessuto urbano e sociale e a renderli compatibili con la vita dei cittadini.
Da tecnico ho analizzato con attenzione il caso del supermercato di Rustignè in alcuni aspetti essenziali e sono arrivato a delle conclusioni che propongo come obiezioni alle scelte dell'Amministrazione Comunale. Le trovate in un breve studio allegato a questo post, ma le sintetizzo tralasciando i dati tecnici e riportando la sostanza del ragionamento:
a – A Oderzo quel supermercato non serviva. Valutando le aree di attrazione di un centro commerciale, l'entità della popolazione di Oderzo e gli incassi di cui una struttura simile ha bisogno per restare in attivo, appare abbastanza chiaro che il supermercato di Rustignè o è destinato a non durare o, se avrà successo, a determinare la chiusura di un altro centro commerciale. C'è il rischio che, in caso di chiusura, in futuro il fabbricato cambi attività facendo venir meno la già dubbia convenienza di un servizio di vendita di alimentari per i residenti. Era meglio conservare all'area la destinazione residenziale.
b – L'intervento danneggia pesantemente gli abitanti dell'area svalutando tutti gli immobili e determinando un peggioramento generale delle condizioni di vita. Per prima cosa l'Amministrazione doveva pensare a minimizzare l'impatto negativo dell'intervento verificando che la progettazione adottasse tutti i sistemi (illuminazione, climatizzazione, riscaldamento, rifiuti...) per rendere sostenibili il fabbricato e la sua gestione e ridurre i disagi per gli abitanti del quartiere. Lo ha fatto? Ci piacerebbe saperlo.
Alle mie domande dovranno rispondere i politici che ci amministrano, ma credo sia giunto il momento di dire basta ai pasticci irreversibili. L’attenzione verso i diritti del cittadino e la tutela dell’ambiente devono essere prioritari se non vogliamo trovarci ancora a discutere di cementificazione, di immobili industriali vuoti, di edifici abbandonati, di scarico continuo delle responsabilità, di totale indifferenza verso i problemi quando questi non toccano gli interessi personali.

3 commenti:

  1. E' cambiata l'orchestra ma i suonatori sono sempre quelli? Mi sa proprio di si! Ricordate il cosiddetto Prusst? Quella volta avevano fatto passare un progetto di Centro Commerciale per un Piano di Recupero Socio Sostenibile del Territorio....!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. caro Walter te consiglie de informarte ben prima de sparar sentense!!!! Bruno

      Elimina
  2. Mi pare che qualcuno (Il nostro "bravo" vicesindaco) abbia la coda di paglia....
    Quando non si leggono i punti di domanda vuol dire che c'è mala fede. Speriamo solo quella.... Altro che sentenze!

    RispondiElimina