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Rimandiamo
al sito
del Cerchio Aperto per i particolari
tecnici. Ci limitiamo a dire che condividiamo la contrarietà e la
preoccupazione di Zanardo e che tutto sommato ci fa piacere che i
comuni coinvolti nel progetto siano stati lasciati liberi di
declinare il progetto secondo le loro esigenze, cosa che ha permesso
all'amministrazione di Oderzo di utilizzare le risorse per
consolidare e innalzare leggermente alcuni tratti dell'argine, scelta
che approviamo completamente (così tra l'altro il sindaco Dalla
Libera non potrà dire che gli diamo sempre contro...).
Per
il resto il danno è fatto e troviamo anche noi che le
giustificazioni messe avanti dal comune di Fontanelle siano poco
consistenti, specie se il diserbo è stato messo in atto su diversi
chilometri di argine e non su poche decine di metri come sostiene il
sindaco Dan. Adesso sarebbe necessario ammettere l'errore e fare
marcia indietro mettendo in atto qualche intervento di bonifica, che
tuttavia purtroppo pare non sia praticabile. Ma dovrebbe essere
chiaro a tutti che il principio generale è che l'argine va
soprattutto curato perchè svolga la sua funzione e mantenuto e
ripulito periodicamente, come del resto hanno sempre fatto i nostri
contadini quando e dove toccava a loro provvedere. Per il resto va
lasciato come sta, con la sua erba, come complemento naturale del
fiume.
Se
vogliamo valorizzarlo, cerchiamo di conoscerlo meglio, come potremmo
fare rivolgendoci a esperti che conoscano bene la vita del fiume
(acqua, terra, piante e animali) perchè realizzino (per esempio) dei
cartelli illustrativi (disposti in modo non invasivo) che ci facciano
capire le dinamiche dell'ambiente fluviale o magari ci guidino in
passeggiate naturalistiche facendoci osservare quello che da soli non
vediamo quando camminiamo sulle sponde del nostro fiume. Con il
massimo rispetto possibile per i suoi abitanti, come il germano qui sotto. (ab)
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