martedì 11 novembre 2014

RECUPERARE IL TEMPO PERDUTO

Simonetta Rubinato e Alessandra Moretti
 Le primarie per le elezioni regionali in Veneto: l'impegno del PD per ridare dinamismo a un sistema irrigidito, per cambiare faccia a un miracolo che si è rivelato inconsistente

di Remo Rinaldin

Ho temuto il peggio, quando il segretario regionale accennò alla rinuncia delle primarie. Sarebbe stato davvero dannoso all'immagine del PD rinnegare le primarie
che sono state la leva di Renzi, per scalare il vertice del partito e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Invero sbagliammo noi, me compreso, a rifiutare le primarie per la scelta del candidato a sindaco di Oderzo.
Ma qui si tratta anche di rivendicare il diritto dei Veneti di proporsi e di scegliere il candidato Governatore. Se così non fosse costruiremo un centralismo senza confine altro che un partito federale come modello dell'assetto istituzionale dell'Italia di domani.
Penso dovremmo partire dal progetto politico. Vogliamo una regione solidale, moderna e competitiva, un Veneto federale capace di mettere in soffitta lo stereotipo di una regione a guida Galan e Zaia, che hanno portato a sclerosi il modello del nord-est, mitizzando il popolo delle partite IVA, delle aziende refrattarie a fare rete e alla ricerca, votate alla quantità più che alla qualità del prodotto, talvolta abbandonate a sé stesse da banche e istituzioni, virtualmente accompagnate alle frontiere alla ricerca spicciola di un mondo a bassi costi e alti profitti. Renzi dice bene che bisogna incoraggiare gli investimenti stranieri, ma prima dovremmo convincere gli italiani (e in primis...i veneti) a investire nel nostro paese.
Nel Veneto si è sfruttata la contingenza di un'offerta abbondante di manodopera, spesso immigrata e priva di formazione, a bassi salari e non sindacalizzata, che ha fatto le fortune di imprenditori mordi-e-fuggi.
E' mancata una politica del lavoro e dello sviluppo, che ancorasse le aziende al territorio, al mondo universitario, alla formazione e ricerca, e quindi alle nuove tecnologie, così come è mancata un'agenda dell'agricoltura all'altezza delle eccellenze regionali. Al Veneto non bastano le grandi infrastrutture viarie, che sono state nel bene e nel male la cifra di Galan e Zaia, se ci troviamo con un sistema ferroviario da terzo mondo, se perdura una latitanza sui presidi ambientali responsabili della fragilità irreversibile del territorio, fatta di alluvioni e frane, che mettono a dura prova la resistenza dei veneti, se le università sfornano laureati per regalarne i migliori ai paesi stranieri, se avvertiamo ogni giorno di più la difficoltà a conservare la qualità dei servizi sociali.
Oggi, in piena recessione, ci accorgiamo della inconsistenza del tanto declamato miracolo del nord-est, ma possiamo, se vogliamo, recuperare il tempo perduto. I segnali non mancano: il ritorno in patria di alcune imprese manifatturiere e il rientro di alcuni ricercatori.
Partiamo dunque dal nostro progetto politico e cerchiamo di capire in questa campagna per le primarie quale sia il candidato più idoneo tra coloro che sono ai nastri di partenza per la corsa a Governatore del Veneto.
Bene Alessandra Moretti, che ha accettato le primarie, bene Simonetta Rubinato che le ha tenacemente volute.
Una candidata come la Moretti vanta un forte appeal mediatico. Alle Europee sulla scia di Renzi ha conseguito un successo indiscutibile. Una brillante carriera, fatta di investiture prestigiose che hanno esaltato le sue capacità comunicative, che oggi può mettere a servizio del Veneto.
Bene la Rubinato, sindaco di Roncade e deputato che viene dalla gavetta. La sua formazione popolare, cristiana e riformista, e soprattutto la sua coerenza nella battaglia federalista, rappresenta un sicuro riferimento per l'elettorato moderato e cattolico ma anche dei ceti imprenditoriali e professionali, senza il quale battere Zaia diventa una missione impossibile. La sua capacità di leadership l'ha dimostrata nelle ultime primarie per il Parlamento italiano.
Il Partito, come gestore e garante delle primarie, dovrà invitare gli iscritti e gli elettori a scegliere con libertà, e assicurare pari esposizione mediatica ad ognuno.
Penso che servono candidati governatori, che diano nerbo al tessuto democratico e federalista del partito. Penso dobbiamo tanto a Renzi, che ci ha inoculato la vocazione maggioritaria, la consapevolezza della nostra forza nel contendere ai conservatori il governo del Veneto.
Buon lavoro a tutti. Anzi: tutti al lavoro.

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