La
decisione del prefetto di Treviso, Laura Lega, di destinare parte
della ex-caserma Zanusso ad asilo per i profughi suscita
giustamente molta preoccupazione nella cittadinanza opitergina e ci
interroga su come la nostra comunità è stata amministrata nel
recente passato, sulle scelte del presente e su come vorremo
governarla nel futuro. Riepiloghiamo in queste note la posizione del
Circolo PD di Oderzo.
Punto
1 - La questione profughi tocca anche Oderzo
Il
modello di accoglienza che si prospetta ad Oderzo non è quello che
il PD ritiene migliore.
Ben diverso sarebbe stato distribuire i
profughi per nuclei familiari nel territorio anziché concentrarli in
un unico luogo. Certo, sicuramente il modello diffuso è maggiormente
impegnativo perché richiede ai Comuni e alle associazioni un opera
attiva di coordinamento, ma anche il più efficace perché consente
ai profughi maggiori opportunità di integrazione e garantisce ai
cittadini una presenza più distribuita e rassicurante.
Nella
realtà opitergina, per effetto del comportamento
dell’Amministrazione comunale, non si è
avviato
per tempo il processo per attuare questo modello di accoglienza e la
Prefettura ne ha tratto le conseguenze, prevedendo l’utilizzo
dell’ex caserma.
Il
PD di Oderzo comprende che non sia facile per gli abitanti della
nostra città accettare la nuova
situazione. L’integrazione di persone di altre culture, tradizioni
e religioni rappresenta una sfida che, come vediamo quotidianamente,
divide le forze politiche non solo in Italia ma anche negli altri
Stati europei.
Al
di là delle polemiche strumentali da campagna elettorale, la
questione migranti rappresenta però un fenomeno complesso le cui
soluzioni non sono facili. Bisogna avere il coraggio di guardare in
faccia la realtà. E la realtà ci dice che il numero dei profughi è
destinato ad aumentare. L’esodo a cui stiamo assistendo è il più
grande flusso migratorio mai avvenuto dalla fine della seconda guerra
mondiale.
A
fronte di tale fenomeno, che coinvolge l’intero nostro Paese, non
possiamo pensare che l’accoglienza spetti solo agli altri. Oderzo
deve fare la sua parte e non restare immobile. L’Amministrazione
comunale uscente, che ha preferito non rispondere agli appelli della
prefettura nella speranza ciò fosse sufficiente ad evitare il
problema, ci ha dimostrato che essere inoperosi non paga.
Punto
2 – Un'amministrazione comunale inadeguata
L’Amministrazione
comunale di Oderzo si è mossa tardi e male per cercare di evitare
che l’ex caserma Zanusso fosse dichiarata adatta ad ospitare un
certo numero di profughi. La scelta del prefetto non è stata né
improvvisa né segreta come invece vuole far intendere la Giunta
comunale. Le prime richieste inoltrate dalla
prefettura al Comune di Oderzo risalgono a due anni fa e, in circa un
anno e mezzo, sono pervenute ben 22
lettere nelle quali si chiedeva
collaborazione per affrontare l’emergenza profughi.
Nell’estate del 2015 sono invece cominciate le prime visite
ispettive per verificare l’idoneità della struttura.
Il
Comune NON può quindi sostenere di essere stato
tenuto all’oscuro del problema in atto e della
decisione del Prefetto.
Secondo
noi, appare inoltre evidente l’incapacità dell’Amministrazione
comunale nel gestire, a tempo debito, il trasferimento della
proprietà della caserma dal Demanio al Comune.
Non
saranno certo
adesso le prese di posizione in Consiglio Comunale, le raccolte di
firme o le mozioni dell’ex sindaco, ora consigliere regionale,
Piero Dalla Libera, ad impedire l'epilogo ormai prevedibile alla
situazione che si è venuta a creare. E tantomeno servirà addossare
in modo evidentemente pretestuoso la colpa alle forze politiche di
minoranza presenti in consiglio comunale.
Punto
3 – L'atteggiamento responsabile del PD
Il
PD di Oderzo ha avuto fin dall’inizio della questione un
atteggiamento responsabile. Di fronte agli eventi a cui stiamo
assistendo esistono due possibilità: continuare a chiuderci, alzare
muri e barriere di filo spinato pensando che coloro che scappano
dalle guerre e dalla miseria non siano esseri umani come noi; oppure
cercare di affrontare questa situazione con senso di responsabilità.
Per
questo al Prefetto di Treviso abbiamo chiesto, se proprio dovrà
essere utilizzata la caserma Zanusso, che al suo interno venga
accolto un numero contenuto di profughi, che venga garantita la
sicurezza ai cittadini attraverso controlli adeguati, che vengano
attuati dalla cooperativa che gestirà la struttura percorsi di
inserimento dei migranti (corsi di lingua italiana, partecipazione ad
attività socialmente utili, ….).
Consideriamo
che l’emergenza profughi vada affrontata predisponendo tutta una
serie di misure - imposte peraltro dalle regole europee - di gestione
umanitaria. Gestione che, pur nelle difficoltà evidenti, può essere
messa in atto in modo efficiente. Il PD di Oderzo è certamente
disposto a collaborare per rendere il controllo della situazione il
più possibile semplice e tranquillo.
Punto
4 – Mille profughi? Un centro di prima accoglienza alla Zanusso?
Sarebbe una scelta del tutto sbagliata.
Il
PD opitergino continua ad attenersi a quanto discusso nell’ultimo
incontro tra il prefetto di Treviso e i capigruppo del Consiglio
comunale di Oderzo. Il prefetto Lega, in quella riunione, ha
assicurato che numero di persone
destinate all’ex caserma sarà proporzionale al numero di abitanti
di Oderzo, portando come esempio Treviso dove, nell’ex caserma
Serena a Casier, sono ospitati circa 400 profughi su un totale di
80mila abitanti. Ciò lasciava supporre quindi che ad Oderzo
sarebbero state destinate circa 100-150 persone.
Di
recente sono apparse sulla stampa dichiarazioni dell’attuale
sindaco reggente De Luca circa l’incremento delle presenze
possibili fino ad un migliaio di persone e la conversione della
caserma Zanusso in centro di prima accoglienza. Il PD di Oderzo -
qualora queste supposizioni trovassero conferma –
manifesta fin d’ora la sua contrarietà ai nuovi
progetti della prefettura.
Riteniamo
che in questa eventualità il numero di persone
ospitate presso la struttura sarebbe sproporzionato
rispetto al numero degli abitanti di Oderzo. La trasformazione in
centro di prima accoglienza, inoltre, non permetterebbe di realizzare
dei percorsi di integrazione delle persone che decidono di rimanere
in Italia.
Punto
5 – In ogni caso: subito agli opitergini la proprietà del resto
dell'ex-caserma
Il
PD infine chiede che, contestualmente
all’arrivo dei profughi all’ex-Caserma Zanusso, venga subito
trasferita dal Demanio al Comune di Oderzo la proprietà della
rimanente parte del complesso a titolo gratuito. Se i cittadini di
Oderzo avessero la certezza di poter sfruttare parte dell’area
delle ex Caserme potrebbero dare concretezza ai loro progetti per il
suo utilizzo a vantaggio della comunità.
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