Il
capogruppo PD in Consiglio Comunale Eugenio Luzzu ha presentato
quattro interrogazioni in vista della prossima seduta di martedì 30
settembre: gli argomenti trattati sono: 1 – Il problema degli
attraversamenti ciclopedonali, 2 – La regolamentazione della
combustione dei residui di sfalci e potature agricole, 3 – Il
controllo della velocità nelle strade di passaggio delle frazioni 4
– Le possibilità di riapertura del “Pont de Toa”.
Inoltre
Luzzu ha risposto a una segnalazione della signora R.T. sullo sfalcio
del verde pubblico impegnandosi a segnalare a sua volta la cosa agli
uffici comunali competenti. Trovate qui (cliccate “continua
a leggere” qui sotto) sia le quattro interrogazioni che la
segnalazione sullo sfalcio e la risposta di Eugenio Luzzu.
1 – Interrogazione sugli attraversamenti ciclopedonali
La
segnalazione della signora R.T.
Buon
giorno,
scrivo
per capire come si sta agendo per il degrado relativo al verde
pubblico nel nostro Comune. Sono una cittadina nata e sempre vissuta
a Oderzo. Ho sentito dire che l’attuale amministrazione si comporta
così perché deve risparmiare.
A
parte le zecche, le zanzare tigre e i ratti che tutto questo
comporta, vi sono anche ragioni di ordine pubblico per tagliare
l’erba.
Qualcuno
ha provato a percorrere in questi giorni la strada che dal negozio Il
Tulipano va in piscina comunale? Dalla rotonda che incrocia la
strada dove ci sono le scuole fino alla piscina l’erba è così
alta che non si vede chi arriva dall’altra strada che si interseca.
Cito
questo punto, ma potrei citarne molti altri. Oltre al fatto che un
degrado di questi livelli non si era mai visto. Penso che un po’ di
decoro per quanto concerne il verde pubblico sia il minimo che
un’organizzazione comunale dovrebbe fornire ai suoi cittadini.
Per
favore, mi potreste saper dire com’è la situazione su
quest’aspetto? Grazie.
R.T.
La
risposta di Eugenio Luzzu
Gentile
R.T.,
Sul
verde e la sua manutenzione il discorso è lungo: è vero che i
Comuni hanno in cassa poche risorse che è bene spendere in attività
più importanti dello sfalcio dell’erba.
E’
anche vero che nessun cittadino credo pretenda il tappeto inglese su
argini e golene ma – a ragione – il mantenimento del decoro nelle
aree più densamente popolate (argine in piazza, parchi giochi nelle
lottizzazioni...)
Quest’anno
per problemi di cassa l’amministrazione ha ridotto da tre a due gli
sfalci operati dalla ditta esterna che ha l’appalto (per ironia
della sorte, viste le precipitazioni meteoriche, avrebbe dovuto
aumentarli). Questo può andar bene per gran parte del territorio
comunale ma non in punti notevoli. L’Amministrazione può
anche utilizzare e di fatto a volte utilizza dipendenti per eseguire
alcuni interventi. La soluzione sarebbe quella di estendere tali
interventi.
Ho
già avuto modo di dire gli anni scorsi che forse era il caso di fare
qualche aiuola fiorita in meno (vedi quella realizzata sul retro del
municipio) per concentrarsi sulla manutenzione.
Provvederò
a segnalare il caso da lei citato e chiedere un controllo esteso
delle aiuole in prossimità degli incroci.
Grazie
per lo stimolo
Eugenio
Luzzu
Dispiace constatare che il PD di Oderzo, nonostante la corposa documentazione fornita dal sottoscritto sulla pericolosità dell'abbruciamento dei sarmenti viticoli sul campo, non si sia, invece, ancora attivato con gli organi del Governo, dove ha la maggioranza, per una rapida modifica di quanto è stato emendato con la legge 116 del 11/8/2014. Infatti, la legge appena citata ha modificato il decreto legislativo 152 del 2006 (solo 8 anni fa!) dove i residui agricoli (in particolare i sarmenti viticoli pieni di antiparassitari!) venivano considerati "rifiuti speciali". Ora, con la nuova legge, si vuol permettere l'abbruciamento sul campo previo consenso dei Sindaci i quali, senza saperlo, con questa autorizzazione contribuiranno all'inquinamento da polveri sottili (le pericolosissime PM 2,5!!!) che per il Veneto sono già ai massimi livelli europei. Se, poi, consideriamo i 26.000 ettari di vigneto che ha la nostra provincia, (che è la più vitata d'Italia) possiamo ben immaginare quali e quanti danni verranno causati alla nostra salute. Una tale risorsa, invece, a mio parere, andrebbe gestita diversamente perché un ettaro di vigneto può dare l'equivalente di circa 520 litri di gasolio in termini di calore ma senza dover inquinare l'aria che respiriamo.
RispondiEliminaA supporto di quanto ho scritto nel precedente Post aggiungo, per opportuna conoscenza, il link ad una pubblicazione ufficiale dell'ARPAV sulle polveri sottili ed il link al sito del Prof. Montanari dove viene evidenziato il pericolo delle nano-polveri PM2,5.
RispondiEliminaRimango a disposizione per chi volesse ulteriori informazioni in merito con le relative proposte del Centro Studi SITAB di Legnaro-Agripolis.
http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/pubblicazioni/a-proposito-di...polveri-atmosferiche
http://www.nanodiagnostics.it/
Tanti e interessanti gli argomenti, ma non ho visto il consigliere Luzzu presente al Consiglio comunale di martedì 30 settembre.
RispondiEliminaPurtroppo Eugenio Luzzu è stato costretto a non partecipare al Consiglio per un impegno di lavoro urgente e irrinunciabile che lo ha costretto improvvisamente a partire nella notte di lunedì per recarsi all'estero. Pensavo che ne fosse stata data comunicazione al Sindaco o al presidente del Consiglio Comunale e che l'assenza fosse stata considerata ampiamente giustificata. Se nessuno ha chiarito la cosa in quella sede lo faccio io qui. Credo che la serietà e lo scrupolo che hanno sempre contraddistinto la presenza e il lavoro di Luzzu in Consiglio lo mettano al riparo da qualsiasi sospetto di scarsa attenzione o di scarso rispetto per le istituzioni e non vedo ragione per rimarcare la sua assenza come se fosse una colpa. Sandro Battel
RispondiEliminaRingraziamo Walter Bianco per la sollecitazione e per il fatto che ci giudica così importanti da riuscire a far modificare rapidamente una legge del parlamento. In realtà non ha motivo di dispiacersi: ci siamo già attivati per fare presenti ai parlamentari del PD le nostre perplessità su una legge che ci risulta sia frutto di un compromesso che accontenta temporaneamente le richieste di alcune categorie di operatori dell'agricoltura per i quali trattare i sarmenti come rifiuti speciali comporta un costo. Siamo alle solite: a volte tutelare l'ambiente comporta dei costi e chi li deve sopportare non è contento. Walter, la pericolosità delle polveri sottili ci è ben nota anche (ma non solo) grazie ai documenti che ci hai gentilmente fatto avere. Che la soluzione debba essere quella di andare verso la combustione controllata di tutti i sarmenti in impianti che consentano il recupero di energia senza inquinare è un'opinione su cui siamo talmente d'accordo che nei prossimi giorni pubblicheremo su questo blog uno studio (che forse per alcuni aspetti già conosci) di Giuseppe Zago che sottolinea la necessità di adottare questo tipo di pratica. Sandro Battel
RispondiEliminaMi pare giusto anche osservare che la proposta di Luzzu è un tentativo di limitare i danni per quanto sta nei poteri delle istituzioni locali...(ab)
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