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Lo stabilimento della SOLE a Oderzo |
La
salute prima di tutto? Certo. Ma se la salute è a posto e non ci
sono pericoli, allora è il lavoro la cosa più importante. Il PD di
Oderzo condivide le preoccupazioni dei lavoratori della SOLE per
la situazione di incertezza creata da tempo intorno all'azienda da
ipotesi di emissioni nocive, che però non risultano giustificate in
base ai rilievi eseguiti delle autorità sulla qualità
dell'atmosfera di Oderzo, in particolare nella zona industriale.
Da
quando alcuni cittadini si sono lamentati per gli odori che talvolta
circolano in alcune zone della città, la SOLE è stata messa
sotto osservazione, in un clima di sospetto che ha incrinato il
rapporto con la città e provocato il blocco degli investimenti nello
stabilimento di Oderzo da parte dell'azienda. A determinare questa
situazione ha contribuito in modo decisivo la scelta
dell'Amministrazione comunale di intervenire sul problema
costituendosi parte civile presso la Procura.
In
questa situazione i lavoratori, che sarebbero i primi a dare
l'allarme se ci fosse un vero pericolo per la salute, sono
preoccupati soprattutto per la stabilità dell'azienda in cui sono
impiegati, che da 50 anni svolge un ruolo centrale nel territorio e
da parte della quale – assicurano – ci sono sempre state
disponibilità a collaborare e importanti investimenti per la
salvaguardia dell'ambiente.
Noi
del PD di Oderzo invitiamo l'Amministrazione comunale ad impegnarsi
per ristabilire un clima più disteso e maggiormente improntato alla
fiducia, accelerando le eventuali verifiche ancora necessarie a
evitare rischi per la salute e facendo la propria parte per
restituire serenità e prospettive più chiare all'azienda e ai
lavoratori. Per questo appoggiamo la loro manifestazione di sabato 24
gennaio, alla quale saremo presenti con alcuni dei nostri iscritti e
componenti del direttivo.
Articolo di Giuseppina Piovesana: Tribuna del 22/1
Lavoratori
in marcia per difendere la Sole
Oderzo,
sabato corteo fino al municipio e incontro col sindaco: «Esalazioni
nocive? Smettano di accusare la nostra ditta»
Mille
e cinquecento lavoratori della ditta Sole di Oderzo temono per il
loro futuro e chiedono di essere ricevuti dal sindaco. Sabato 24
gennaio dai cancelli della Sole partirà un corteo che raggiungerà
il municipio di Oderzo. I lavoratori hanno chiesto un incontro con il
sindaco Pietro Dalla Libera, per sapere quali misure
l’amministrazione comunale intenda adottare per risolvere la
preoccupante situazione. Il problema è nato anni fa, quando su
Oderzo e a Camino, hanno iniziato ad essere percepite esalazioni
maleodoranti definite “pipì di gatto”. Sono stati fatti rilievi
dell’Arpav e le sostanze odorose chiamate mercaptani, sono state
ritenute non pericolose. Gli occhi di tutti si sono puntati contro la
Sole, in sostanza la ditta è stata
accusata
di essere la causa delle esalazioni. C’è stata una denuncia alla
Procura della Repubblica ed è in corso un procedimento.
Tutto
questo sta mettendo a rischio la produzione: la Sole, dopo le prime
polemiche, non ha più fatto investimenti a Oderzo. Si parla invece
di investimenti fatti in Serbia, ed i dipendenti temono davvero per
il loro futuro.
Per
questo i lavoratori, con la Fiom Cigl, ieri hanno distribuito
centinaia di volantini in cui invitano la popolazione a partecipare
al corteo di sabato prossimo. «Dal 2010», scrivono i lavoratori
della Sole nel volantino, «lo stabilimento della Sole è attaccato
dai mass media, da gruppi di cittadini e da comitati sugli odori
sgradevoli che si sentono a Oderzo. Tutto questo ha portato ad una
denuncia alla Procura con conseguente processo contro la proprietà
Sole. I lavoratori sono perplessi e preoccupati», affermano i
dipendenti, «perché gli accertamenti Arpav e dell’agenzia
Echothem di Vicenza hanno dato esito negativo riguardo al rischio per
la salute
e
per l’ambiente e non è stata rilevata alcuna responsabilità dello
stabilimento su
queste
emissioni». Si tratta di 1500 lavoratori preoccupati di quello che
loro definiscono “accanimento” contro lo stabilimento di Oderzo,
e sono a rischio gli investimenti futuri: «Mille e cinquecento
lavoratori insieme alle loro famiglie rischiano di perdere il posto
di lavoro», si legge nei volantini, «nonostante questo il
Comune
di Oderzo e parte dell’opinione pubblica hanno già deciso che le
cattive esalazioni provengono dal sito produttivo della Sole».
Da
anni si è costituito a Oderzo il gruppo “Oderzo che pppuzza”,
che segnala quando
gli
odori vengono percepiti e in quale zona. Una partecipazione richiesta
anche dall’Usl 9, durante un’assemblea che si era svolta a
palazzo Moro a Oderzo. L’impatto sull’attività produttiva, se la
Sole decidesse di non fare più investimenti a Oderzo, sarebbe
devastante per tutto il territorio: «I lavoratori non vogliono
essere strumentalizzati, vogliono che sia fatta chiarezza»,
affermano i dipendenti della Sole, insieme alla Fiom. Insomma, la
preoccupazione dei lavoratori è che le continue polemiche contro
l’azienda possano pregiudicare il futuro occupazionale e delle
famiglie.
Articolo di Annalisa Fregonese: Gazzettino del 22/1
Articolo di Annalisa Fregonese: Gazzettino del 22/1
Gli
operai della Sole sfilano in municipio: «L’azienda
non investe per colpa della puzza»
ODERZO
- I lavoratori di Sole spa sfileranno in corteo sabato
mattina. Dalla sede di via Verdi fino al municipio. Perché la
questione degli odori molesti e la relativa vicenda giudiziaria
apertasi in tribunale a Treviso starebbe condizionando gli
investimenti aziendali. «I dipendenti sono fortemente preoccupati -
rivelano fonti sindacali interne alla Sole - perciò abbiamo deciso
di fare la manifestazione pubblica». Ieri mattina, mercoledì, hanno
fatto un volantinaggio al mercato, spiegando i motivi
dell'iniziativa.
«Se
fosse vero che le emissioni moleste provengono dalla nostra azienda,
dicono, noi lavoratori saremmo i primi a essere coinvolti sul piano
della nocività e del danno alla salute. Per contro, stando alla
documentazione dell'Arpav e del laboratorio privato Echochem di
Vicenza che hanno in mano le parti sindacali, perché anche noi
lavoratori ci siamo informati, risulta che le emissioni moleste non
sono causate dalla nostra azienda. Ci risulta che i vertici aziendali
non siano per niente contenti dell'atteggiamento assunto dal Comune.
Né lo siamo noi lavoratori. A Terni il sindaco va a fare le
dimostrazioni insieme agli operai delle acciaierie. Da noi il Comune
si costituisce parte civile in Tribunale. Forse non si rendono conto
che in Sole lavorano 600 persone?».
«Tutto
questo accanimento contro lo stabilimento di Oderzo mette a rischio
gli investimenti futuri e 1500 lavoratori (tenendo conto dell'indotto
ndr) insieme alle loro famiglie rischiano di perdere il lavoro. I
lavoratori - sta scritto nel volantino - non
vogliono
strumentalizzazioni e pregiudizi ma fatti e chiarezza».
Ancora
a novembre 2013 durante l'incontro avvenuto fra l'azienda e la parti
sindacali, la società aveva messo al corrente i sindacati della
vicenda giudiziaria apertasi. In quella sede i vertici aziendali
avevano precisato che riguardo gli investimenti da attuare, la
società si riservava le decisioni vista la particolare criticità
derivante dalla situazione venutasi a creare. «Nè riusciamo a
capire - precisano ancora le nostre fonti sindacali - perchè i
nostri colleghi responsabili della sicurezza dei lavoratori non siano
mai stati coinvolti durante i sopralluoghi effettuati dai vigili
opitergini all'interno dell'azienda. Quando arriva l'Arpav, tanto per
fare un esempio, i responsabili della sicurezza vengono convocati».
I lavoratori non sono tranquilli. Hanno chiesto un incontro al
sindaco Pietro Dalla Libera, i dipendenti Sole lo vorrebbero
incontrare al termine della manifestazione.
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