il
nostro progetto per l'accoglienza diffusa può liberare la caserma
Lo schema del nostro progetto di accoglienza: clicca qui e leggi il progetto completo |
(naturalmente le cifre contenute nella tabella di ripartizione delle spese sono un'ipotesi che ci pare ragionevole ma anche ampiamente rivedibile)
di
Giuseppe Zago
E'
inutile proporre oggi – fuori tempo massimo - mozioni che invitano
in modo generico all'accoglienza diffusa, come hanno fatto i
consiglieri delle liste civiche di Oderzo per il consiglio comunale
del 29 luglio. Bisognava farlo subito, cioè quando – dal febbraio
2014 al novembre 2015 – il prefetto ha scritto al Comune di Oderzo
22 lettere, più di metà delle quali sono rimaste senza risposta,
chiedendo disponibilità e collaborazione.
E
certamente non ci porta da nessuna parte neanche il rifiuto
dell'accoglienza diffusa, che ha caratterizzato l'atteggiamento di
molti comuni del territorio, anche a causa dell'imposizione
politica del segretario regionale della Lega Da Re. L'accoglienza
di piccoli gruppi dislocati sul territorio si è rivelata chiaramente
la formula giusta per affrontare questo difficile problema, come
dimostrano le esperienze fin qui maturate anche dalle nostre parti
(Motta, Codognè, Annone Veneto, Piavon...): gestione praticamente
senza problemi né per la sicurezza né per gli aspetti economici,
quasi nessun disagio per la popolazione, ricadute economiche positive
per il territorio. Possiamo fare in modo che l'accoglienza, insieme
all'impegno e alle difficoltà, produca vantaggi per la comunità e
permetta di far rimanere in casa nostra risorse europee (soprattutto)
e nazionali, offrendo occasioni di impiego (prevalentemente ai
giovani) e permettendo all'amministrazione di controllare
direttamente l'operato dei gestori senza doversi mettere nelle mani
di cooperative più o meno lontane da noi e più o meno affidabili.
Il
prefetto ha detto che la caserma gli serve e non ha cambiato idea –
qualche mese fa – di fronte all'offerta tardiva (e poi – ci
dicono – rivelatasi non del tutto consistente) di una quarantina di
posti letto? Vero. Ma che cosa direbbe il prefetto di fronte
all'adesione del comune alla rete SPRAR e alla proposta di assorbire
un po' alla volta nel territorio tutti i richiedenti asilo ospiti
della ex caserma Zanusso, a patto che poi la caserma venga chiusa e
restituita alla comunità di Oderzo per i suoi progetti?
L'accoglienza
è una sfida difficile, ma è l'unica risposta a un problema che non
possiamo rifiutarci di affrontare razionalmente. Noi siamo pronti:
abbiamo predisposto un piano dettagliato (anche se non definitivo), costruito sulla base dello studio delle migliori esperienze realizzate, che rendiamo disponibile a tutti (a questo link) come base per una discussione. Se il
Comune di Oderzo volesse muoversi in questa direzione offriremmo
certamente la nostra collaborazione.
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