martedì 12 settembre 2017

MULTA A CHI NON ESPONE IL LEONE DI SAN MARCO:

una legge della stessa regione che ricorre alla Corte Costituzionale contro l'obbligo dei vaccini
di Sandro Battel

La bandiera della regione Veneto esposta da sola
sulla facciata del municipio di Oderzo.
Naturalmente è una bandiera che ci piace,
ma non affiancarle quelle dell'Italia
e dell'Europa è una evidente strumentalizazione
Sappia una volta il Popolo Padovano le seguenti inopponibili verità, che l'astuzia del Veneto Governo non permise fin'ora, che fossero abbastanza conosciute. 1. Non esser volontaria la dedizione della Città di Padova al Governo Veneto [...] mentre nell'anno 1405 il Veneto Governo fraudolentemente s'impossessò della Città Nostra1
Queste parole sono state scritte e fatte stampare dal governo provvisorio che si insediò a Padova nel 1797, all'indomani della caduta di Venezia per mano delle armate rivoluzionarie francesi che segnò la fine della Repubblica. Mi è capitato di leggerle poche settimane fa in un saggio di un serio studioso2 e mi sono tornate in mente in questi giorni quando ho saputo della delibera del consiglio regionale che obbliga le istituzioni (e anche i privati, per manifestazioni o opere finanziati anche parzialmente dalla regione, secondo l'art.2 della legge) a esporre costantemente3 la bandiera della regione Veneto, con il vecchio glorioso Leone di San Marco che piace tanto a tutti noi per la sua storia come per la sua estetica.

sabato 2 settembre 2017

FORSE NON TUTTI “SAVNO” CHE:


Dal porta-a-porta “spinto” alla gestione dei rifiuti “quasi zero”. Grazie alla nostra interrogazione finalmente in Consiglio Comunale si parlerà della gestione dei rifiuti e i cittadini sapranno qualcosa in più su quello che li aspetta. 
di Giuseppe Zago e Alessandro Battel

Su un punto siamo tutti d'accordo: ciascuno dovrebbe pagare per la raccolta dei rifiuti una quota il più possibile proporzionale rispetto alla quantità di rifiuto che produce. Ma qui sta il problema: se non si riesce a introdurre questo criterio i cittadini (sia le famiglie che gli operatori economici) non sono motivati a ridurre i rifiuti né a favorire il riciclo o il riutilizzo.

CHI PAGA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA?

In attesa delle risposte del Comune e di SAVNO, Sartori (Confartigianato) se la prende con noi (che abbiamo solo chiesto al Comune cosa intende fare). Ma sembra non avere le idee chiare su come stanno le cose: ha paura che le attività produttive debbano pagare il 40% del costo della raccolta, ma oggi a Oderzo pagano il 60%... 

di Giuseppe Zago e Alessandro Battel

Oggi a Oderzo le UND (utenze non domestiche) pagano il 60% del costo della raccolta rifiuti.
Perché gli artigiani si preoccupano di dover pagare, domani, il 40%?
Sono le famiglie, piuttosto, a doversi forse preoccupare. Ma vedremo se sarà il caso.

La nostra interrogazione sull'avvio del nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti (il porta-a-porta “spinto”), che permetterà ai cittadini di ricevere le prime informazioni concrete sulla prevista introduzione di nuovi criteri, sistemi e tariffe per la raccolta dei rifiuti, ha ricevuto in tempi brevi una risposta sorprendente - inutilmente polemica e piuttosto confusa - da Armando Sartori, presidente di Confartigianato Oderzo-Motta (potete leggere l'articolo in fondo).