In
attesa delle risposte del Comune e di SAVNO, Sartori
(Confartigianato) se la prende con noi (che abbiamo solo chiesto al
Comune cosa intende fare). Ma sembra non avere le idee chiare su come
stanno le cose: ha paura che le attività produttive debbano pagare
il 40% del costo della raccolta, ma oggi a Oderzo pagano il 60%...
di
Giuseppe Zago e Alessandro Battel
La
nostra interrogazione sull'avvio del nuovo sistema di raccolta
differenziata dei rifiuti (il porta-a-porta “spinto”), che
permetterà ai cittadini di ricevere le prime informazioni concrete
sulla prevista introduzione di nuovi criteri, sistemi e tariffe per
la raccolta dei rifiuti, ha ricevuto in tempi brevi una risposta
sorprendente - inutilmente polemica e piuttosto confusa - da Armando
Sartori, presidente di Confartigianato Oderzo-Motta (potete leggere
l'articolo in fondo).
Sartori
ci accusa di non essere informati,
ma a noi sembra che sia lui ad avere le idee decisamente poco chiare.
Sartori è preoccupato perché teme che gli artigiani (e le attività
produttive) di Oderzo debbano pagare in futuro il 40% del costo
della raccolta dei rifiuti urbani. Ci sembra una paura molto strana,
perché a noi risulta che oggi
le cosiddette “utenze non domestiche” (cioè le attività
produttive) nel comune di Oderzo abbiano a loro carico il
60% del costo
complessivo. La prospettiva di passare al 40% dovrebbe risultare
almeno interessante per gli operatori economici (e casomai
preoccupare un po' le famiglie: questa è una delle ragioni per cui
vogliamo sapere dall'Amministrazione di Oderzo cosa intende fare).
Che
le cose stiano così non
solo è confermato da SAVNO, ma si può verificare facilmente (sul
sito del Consiglio di Bacino1
nella sezione “Atti generali – Tariffe 2017”
http://www.bacinosp.gov.it/ae00819/zf/index.php/atti-generali/index/dettaglio-atto/atto/14#,
scaricate il pdf: “Tariffa Comune di Oderzo”): che l'attuale
ripartizione prevede che il 60% dei costi sia a carico delle Utenze
non Domestiche (UND: attività produttive) e il 40% a carico delle
Utenze Domestiche (UD: famiglie), come risulta dal prospetto di cui
riproduciamo qui (sopra e sotto) i particolari che in questo momento ci
interessano2.
In particolare, nel 2014 a Oderzo la spesa è stata di 1.073.352,14 €
per le utenze domestiche (40, 81%) e 1.556.699,74 € (59,19%) per
le utenze non domestiche, pari ad una media di 131,50 €/anno per
famiglia e di 1.280 €/anno per utenza non domestica.
Allora
per quanto riguarda Oderzo dovrebbero essere le famiglie a
preoccuparsi di più, mentre gli operatori economici dovrebbero
guardare alle possibili novità con buone aspettative. In ogni caso
l'Amministrazione deve dare a tutti più informazioni su questo tema
spinoso e far capire in che direzione andremo.
Dunque
una polemica inutile. Sappiamo bene che ci sono comuni in cui
l'applicazione delle nuove tariffe ha sollevato proteste (non tanto
perché ci sia stato un aumento generalizzato quanto perché alcuni
operatori in particolare sono risultati penalizzati, perché i nuovi
criteri non sono risultati pienamente coerenti), ma sappiamo anche
che nel territorio della sinistra Piave esistono anche contenziosi
aperti tra associazioni di categoria e amministrazioni comunali
proprio perché prima dell'adozione dei nuovi sistemi e
dell'introduzione della nuova tariffa la situazione era gravemente
squilibrata a svantaggio degli operatori economici. Su questi dati e
temi dovrebbe essere il Comune di Oderzo a fare chiarezza,
coinvolgendo i cittadini interessati (cioè tutti), anche per evitare
fraintendimenti.
In
ogni caso ricordiamo che il porta-a-porta “spinto” è
adottato da tempo da tutti i comuni della provincia tranne Oderzo: da
tempo siamo convinti che sia una significativa conquista di civiltà,
in vista di un sistema che veramente realizzi l'obiettivo di
organizzare meglio i comportamenti di tutti e porti al livello “quasi
zero” la quantità di rifiuti non riciclabili prodotti3,
anche se non sottovalutiamo affatto il problema dei costi e della
loro ripartizione.
E'
strano questo “strabismo politico” di Sartori: non si capisce per
che motivo fa polemica contro di noi (che, proprio perché conosciamo
il problema e sappiamo quanto sia delicato, chiediamo quali siano le
intenzioni di chi governa il territorio) e invece non si rivolge
verso chi, appunto, governa, avendo fissato a suo tempo
l'introduzione del porta-a-porta “spinto” come uno dei propri
obiettivi programmatici fondamentali. Come se il nostro intervento
avesse smosso una situazione che altrimenti sarebbe rimasta quieta
lasciando tranquilli gli operatori economici: a pagare l'attuale 60%
della raccolta invece del 40%...
P.S. Ci è giunto in questi giorni da CNA Oderzo-Motta un invito a incontrarci e confrontarci. Alla buon'ora: ne siamo molto lieti e confidiamo nel fatto che sarà utile.
P.S. Ci è giunto in questi giorni da CNA Oderzo-Motta un invito a incontrarci e confrontarci. Alla buon'ora: ne siamo molto lieti e confidiamo nel fatto che sarà utile.
1
Il Consiglio di Bacino rappresenta i comuni della Sinistra Piave
allo scopo di “organizzare e affidare il servizio di gestione
integrato dei rifiuti urbani, nonché di svolgere le funzioni di
programmazione e di controllo della gestione del servizio medesimo”
2
Va precisato che anche se il prospetto è definito “Scenario
2014”, la sua pubblicazione sul sito del Consiglio di Bacino
risale al maggio di quest'anno e quindi il dato va considerato
attuale.
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