domenica 15 aprile 2012

Chiude il COMPRENSORIO opitergino-mottense. Serve l'UNIONE DEI COMUNI.

(dall'intervento di Eugenio Luzzu nel Consiglio Comunale di venerdì 13/4/12)
Prendo atto del fatto che la normativa vigente impone di chiudere il comprensorio opitergino, ma contemporaneamente chiedo al Sindaco di impegnarsi in maniera fattiva per coinvolgere i comuni che ne hanno fatto in un progetto che li porti, attraverso gli strumenti previsti dalla Legge, a condividere alcuni importanti servizi.
E’ chiaro a tutti che per realizzare questo progetto devono essere chiarite e superate le cause che di fatto hanno portato al fallimento l’attività del comprensorio, prima opitergino-mottense poi solo opitergino. L’uscita di Motta e Meduna, la scarsa voglia di condivisione di idee e progetti, forse anche la mancanza di figure capaci di raccogliere un certo consenso trasversale anche al di fuori del proprio comune, come ad esempio seppero fare Zulian e Covre in periodi e contesti diversi, hanno fatto sì che in questi ultimi anni di vita l’ente sia servito davvero a poco.

Noi opitergini possiamo dire che il nostro Sindaco non ha fatto abbastanza. E di questo siamo sicuri. Il Sindaco ci potrà rispondere che anche gli altri comuni non si sono particolarmente impegnati. E anche questo è vero.
Ma resta il fatto che è mancato l’impulso necessario ad mettere in atto una reale collaborazione tra i comuni dell’opitergino. Potevano partire in questi anni progetti importanti per ridurre le SPESE e mantenere, anzi, incrementare, i SERVIZI ai cittadini che, con la ricchezza – non solo economica – che producono e con tutte le tasse che pagano credo proprio se lo meritino.

Comunque sia signor Sindaco, ora le chiediamo di guardare con più attenzione oltre i confini di Oderzo. Si deve essere consapevoli che Oderzo si trova in un comprensorio di frontiera tra Veneto e Friuli, in cui vanno perseguite politiche di sinergia e integrazione dei servizi ai residenti e all’impresa. E’ urgente cercare un rapporto organico con gli altri comuni, accorpare servizi per risparmiare e mantenere la qualità.

Nessuna volontà egemonica: Oderzo deve fare in modo di creare assieme agli altri comuni una “massa critica” capace di pesare e di esercitare attrazione, al di là dell’appartenenza politica. Ci sono ragioni forti per collaborare: possiamo fare scelte coraggiose che diano slancio a un territorio che negli ultimi anni si è mosso col freno a mano tirato.

Per questo Le chiediamo un impegno forte e costante per avviare coi Sindaci dell’Opitergino-Mottense una discussione organica e fattiva sui servizi che si possono condividere.
Le forme di associazione tra Comuni sono uno Strumento prezioso per continuare a garantire a tutti i cittadini del nostro territorio pari dignità, parità tendenziale nell’accesso ai servizi, parità nell’esercizio dei diritti civili, economici e sociali.
Questo sarà essenziale per evitare che, a causa sia della situazione economica, che riduce le entrate nelle casse comunali, sia dei sempre minori trasferimenti dallo Stato centrale,  l’Opitergino-Mottense diventi da territorio dove si sta bene, un’area in cui, come sta già accadendo, diventa difficile mantenere lo stesso standard di servizi offerto dai Comuni fino ad oggi.
Lavorare assieme agli altri Comuni amplia la disponibilità di servizi e offre una maggiore qualità, efficienza, efficacia ed economicità, per quelli già in funzione. Inoltre, e soprattutto, può realizzare una forte economia di scala, fattore che deve far riflettere gli amministratori sulla bontà di questa scelta.
Oltre a questo fondamentale aspetto, lavorare assieme agli altri Comuni può permettere a cittadini e amministratori locali di riappropriarsi del governo complessivo di un territorio, riunirlo e coordinarlo attorno a un progetto, secondo  un’idea rinnovata di sé e del proprio futuro, promuovendone la crescita civile, economica e sociale e creando le condizioni per uno sviluppo sostenibile e di qualità.
Quando i comuni dell’Opitergino-Mottense si sono uniti attorno a un progetto – ad esempio la ricalibratura della Postumia – hanno ottenuto un risultato importante e utile a tutti i cittadini, in poco tempo e con una spesa ragionevole.
In questi anni invece si è perso tempo su altri temi che interessano tutti gli abitanti dell’Opitergino-Mottense, ad esempio:
-         La tangenziale di Ponte di Piave  (problema di tutti i cittadini dell’opitergino
-         Il completamento della tangenziale di Oderzo;
-         La caserma dei Vigili del Fuoco;
-         La metropolitana di superficie (abbiamo sempre meno treni al nostro servizio);
-         Il consorzio delle Polizie Municipali (ancora in fase embrionale).
Vorremmo che la chiusura dell’esperienza del comprensorio facesse da volano all’unione delle forze di tutti i comuni dell’opitergino-mottense: possiamo, come prevede il DL 31/5/2010, n.78, articolo 14, unire le funzioni di:
a)        amministrazione, gestione e controllo,
b)        polizia locale;
c)        istruzione pubblica, compresi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione, nonché l'edilizia scolastica (Liceo Classico);
d)        nel campo della viabilità e dei trasporti (Tangenziali – Metropolitana “Leggera”)
e)        riguardanti la gestione del territorio e dell'ambiente (Mercato del Bestiame)
f)         funzioni del settore sociale (sono triplicate le richieste di sussidi).
La invito quindi, Signor Sindaco, a non ‘aspettare gli eventi’ e a essere parte attiva proponente su questi temi nei confronti dei suoi colleghi, anche per non disperdere i risultati utili (e ce ne sono) prodotti nel tempo dal Comprensorio Opitergino-Mottense.

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