Lavoro, impresa e problema della corruzione: vi proponiamo questo bel contributo di Veronica Gallina, sindacalista CGIL.
I
rinnovi dei contratti nazionali dei lavoratori del settore legno,
edile, marmo-lapideo e del cemento sono stati molto difficili e
segnati dalla crisi. Ai tavoli di trattativa abbiamo sentito dire che
i volumi di lavoro sono calati, che il credito dalle banche non
arriva, che la concorrenza estera è spietata, che lo stato frena lo
sviluppo delle imprese. A parte le iniziative di proposta e di
protesta territoriali, regionali e nazionali del sindacato, nei mass
media non si è parlato della grave sofferenza dei lavoratori dovuta
a questi ritardi. Nel frattempo i giornali e le televisioni hanno
bombardato la cittadinanza di informazioni sui gravissimi episodi di
corruzione legati all'Expo di Milano ed al Mose di Venezia.
Si è
parlato di sistema della corruzione e sono state pubblicate pagine e
pagine di dati sui comportamenti delinquenziali dei politici
coinvolti, che hanno accettato svariate offerte di centinaia di
migliaia di euro per favorire alcune imprese nell'aggiudicazione di
lavori e grandi opere. Una simile attenzione mediatica si è
verificata anche ai tempi di tangentopoli; è nel sentire comune
della gente e dei lavoratori il pensare a quei periodi e ricordare
perfettamente i nomi dei politici delinquenti coinvolti ma
probabilmente pochi ricordano i nomi delle aziende che hanno pagato
per ingraziarsi i favori dei quei politici e dei loro partiti.
Purtroppo questo succederà anche in Veneto tra 6 mesi. Tutti
ricorderanno i nomi dei politici coinvolti nella corruzione legata
all'Expo e al Mose e nessuno ricorderà i tanti nomi degli
imprenditori che si sono aggiudicati lavori importanti non per la
propria capacità imprenditoriale, ma per aver semplicemente pagato
dei politici e degli amministratori. Lo stesso è accaduto per i
gravissimi episodi verificatisi in provincia di Treviso in questi
ultimi 20 anni e più. Si è trattato di un enorme numero di imprese,
in particolare del settore delle costruzioni, che si accordavano tra
loro per truccare gli appalti in modo da presentare delle offerte
concordate e aggiudicarsi, a turno, i lavori sul territorio e evitare
spudoratamente il rischio di impresa, ossia il fatto di dover mettere
in conto che nel fare impresa si deve competere con la bravura e le
capacità di altri imprenditori per stare sul mercato. Queste
situazioni in provincia di Treviso in particolare e piu' in generale
in Veneto, sono state moltissime. Se provassimo pero' a intervistare
la gente su questo, probabilmente nessuno ricorderebbe quali imprese
siano state condannate dalla giustizia. Quel che è piu' grave è che
nessuno ricorderà nemmeno i nomi delle aziende che non sono mai
state coinvolte in questi gravi episodi di delinquenza e latrocinio.
Mentre
i lavoratori, in tutti i settori, hanno dovuto tirare la cinghia e in
moltissimi casi hanno perso il lavoro senza poterne ritrovare un
altro, un gran numero di imprese ha continuato ad ingrassarsi
illecitamente facendo “cartello” e corrompendo dei politici per
lavorare. Mentre alcune imprese facevano questo, ad alcuni tavoli
delle trattative coi lavoratori cercavano di prendere tempo per non
rinnovare i contratti o peggio ancora, chiedevano ai lavoratori di
decurtarsi lo stipendio perchè la crisi mondiale è davvero
difficilissima da affrontare. Nel frattempo continuavano e continuano
anche a rendere difficili gli sforzi di aziende serie concorrenti,
offrendosi sul mercato con prezzi inspiegabili e indecenti.
Le
imprese serie, quelle che pagano i lavoratori rispettando contratti
di lavoro, leggi e normative sulla sicurezza, che sono molte e
rappresentano il fiore all'occhiello della nostra economia e sono
l'unica speranza di sviluppo per i lavoratori ed il territorio nei
prossimi anni, devono continuare a sopportare la concorrenza sleale
di imprese gestite in modo delinquenziale, che basano costantemente
la propria attività sul semplice fatto di pagare per ottenere i
migliori lavori e le piu' importanti commesse.
Questo
fatto è gravissimo e insopportabile per il danno che provoca ai
lavoratori ed all'economia del nostro territorio, perchè dimostra
quanto manchi la concorrenza e quindi quanto manchino prospettive
future solide per lavoratori, famiglie e giovani. Perchè se nel
nostro territorio le imprese serie devono continuare a battersi
contro aziende che basano la propria attività solo sulla capacità
di corrompere dei politici per avere lavoro, i posti di lavoro
continueranno a calare. Il lavoro e lo sviluppo possono crearsi solo
se si fondano su serietà, rispetto del lavoro e delle norme. la
corruzione per avere lavoro porta solo a continuare una crisi
generale che non crea nulla di positivo e distrugge il grande
patrimonio di professionalità ed eccellenze creato con fatica da
impenditori e lavoratori italiani dagli anni 60 ad oggi.
Nel
contempo la gente non pensa tanto alla gravità del fatto che tante
aziende si siano comportate in modo grave, si concentrano invece
sull'odio verso i “politici” in generale, dimenticando quel mare
di persone che si occupa di politica lontano dai riflettori di
televisione e giornali e ogni giorno sacrifica il tempo e la famiglia
per la passione verso il bene comune. Queste persone sono tantissime,
ma non riconosciamo il loro impegno e l'importanza di cio' che fanno
perchè è piu' semplice puntare il dito in generale su tutta la
politica, per scaricarci la coscienza rispetto al fatto che come
cittadini ed anche come lavoratori spesso non ci interessiamo piu' di
partecipare alla vita politica stessa. Se lo facessimo avremmo modo
di esercitare un controllo indiretto efficace sui comportamenti
illeciti e di fatto le imprese e le aziende che corrompono alcuni
politici avrebbero maggiori difficoltà a farlo. Se solo
partecipassimo ad esempio ai consigli comunali avremmo gli occhi
puntati direttamente su chi gestisce il bene comune e potremmo
contribuire al miglioramento della gestione dello stesso, sia da
parte dei politici, sia per quanto riguarda le imprese che cercano di
ottenere lavori dal pubblico. Dato che non è così, chi paga i
politici per avere in cambio favori lavorativi sa di non essere
soggetto a nessun controllo e interessamento da parte della
cittadinanza. Per questo continuerà a cercare sempre e comunque di
corrompere dei politici per avere lavoro, toglierà lavoro alle
imprese sane, rovinerà il territorio e l'ambiente, aggirerà le
regole e sfrutterà i lavoratori. Infatti se il nostro tessuto
produttivo non avesse un cosi gran numero di aziende coinvolte in
affarismo e delinquenza molto probabilmente la crisi nel nostro
territorio sarebbe meno dura, ci sarebbero piu' posti di lavoro,
molti accordi aziendali sarebbero quindi stati rinnovati piu'
velocemente e i lavoratori avrebbero avuto garanzie economiche e di
sviluppo più ampie e piu' durature. Dobbiamo stare attenti al tipo
di informazione che televisioni e giornali riservano ai problemi
della corruzione in politica, perchè probabilmente, mentre per mesi
e mesi stiamo incollati al televisore a maledire quello che ci
presentano come il politico di turno delinquente e che ci fanno
sembrare sia l'unico attore in questa oscena vicenda di ruberie, noi
non puntiamo piu' la nostra attenzione su chi ha dato soldi a quel
politico al fine di avere favori. La mancanza di attenzione da parte
di cittadini e lavoratori su chi corrompe i politici permette a
queste aziende di pagare il minimo pegno per tutto quanto hanno
rubato e di evitare la peggiore punizione che possa esserci, al di là
del carcere, ossia la disapprovazione e l'odio da parte della
cittadinanza.
(Ci permettiamo di offrire un esempio - molto triste - di una situazione del tipo di quelle denunciate da Veronica: cliccate su questo link per leggere una pagina di un numero della Tribuna dello scorso aprile...)
(Ci permettiamo di offrire un esempio - molto triste - di una situazione del tipo di quelle denunciate da Veronica: cliccate su questo link per leggere una pagina di un numero della Tribuna dello scorso aprile...)
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