venerdì 28 dicembre 2012

L'ARTICOLO DELLA TRIBUNA SULLE PRIMARIE

Riportiamo anche l'articolo della Tribuna sulle primarie. Alcuni passaggi secondo me (me: A.B.) vanno presi con le pinze, come quello relativo al "boicottaggio" da parte dei renziani che, per quanto ne so, non c'è stato. Piuttosto, come si è visto dai quotidiani, almeno un po' di polemica siamo riusciti a tirarcela su, anche se (per me) non era proprio del tutto necessario. Ma almeno abbiamo modo, sebbene in tempi brevi, di scegliere fra alcuni nomi e di valutare la consistenza delle proposte. Qui vedete la pagina. All'interno il testo dell'articolo.  


Outsider lo storico Ceschin e le giovani Arena e De Nardi. Rubinato in deroga, Casellato la più sostenuta. Il «caso» Puppato
LA CORSA AL PARLAMENTO »SI VOTA IL 30 DICEMBRE
di Alessandro Zago – La Tribuna di Treviso – 23-12-12
Primarie del Pd per la scelta dei candidati per le elezioni politiche del 2013: sono in nove a scendere in campo nella Marca per la consultazione popolare del 30 dicembre, dalla quale emergeranno i nomi per la formazione delle liste per Camera e Senato del collegio Veneto 2 (comprende Marca, Veneziano e Bellunese). I trevigiani in pista per le primarie sono nove, ma ad essi va ad aggiungersi il nome di Laura Puppato, che però è stata «nominata» dal partito, ossia blindata nel futuro listino personale di Bersani, il tutto dopo aver chiesto e ottenuto (come la Casellato, sindaco di Maserada) la necessaria deroga essendo consigliere regionale. Ieri alle ore 20 si sono chiusi i termini per presentare le 70 firme necessarie per candidarsi. In tutto sono state raccolte 1.177 firme per 9 candidati. Ecco i trevigiani per le primarie del Pd: Giovanni Tonella (area capoluogo) bersaniano, Franco Zanata (Treviso sud) area democratica, Claudio Niero (Treviso nord) bersaniano, Claudio Dus (Sinistra piave) bindiano, Daniele Ceschin (Pedemontana solighese) puppatiano, Barbara De Nardi (Pedemontana vittoriese) bersaniana, Carola Arena (Treviso sud) area Marino, Simonetta Rubinato (Treviso sud) moderati Pd, Floriana Casellato (Destra piave) bersaniana. C’è anche da notare che una zona strategica come la Destra Piave è rappresentata solo dalla Casellato, mentre la Castellana è addirittura assente. Il motivo? L’ex segretario provinciale del Pd Enrico Quarello avrebbe posto il veto a qualsiasi candidatura per traghettare i voti bindiani di Castelfranco su Floriana Casellato. È stata intanto messa la parola fine sulla querelle che ha tenuto banco intorno al gran rifiuto di Simonetta Rubinato, sindaco di Roncade e onorevole uscente, con alle spalle anche un mandato da senatrice. Essendo primo cittadino di un Comune con più di 5 mila residenti, secondo il regolamento delle primarie Pd la Rubinato avrebbe dovuto chiedere l’apposita deroga per poter partecipare alla consultazione. Un fatto che l’ha indispettita, tanto da convincerla a ritirarsi. Ma al posto suo ha chiesto e ottenuto la deroga l’esecutivo provinciale, e quindi la Rubinato sarà alle primarie. Ma il suo disappunto è stato aggravato dall’indubitabile trattamento destinato alla Puppato: in qualità di ex candidata alle primarie nazionali per la scelta del premier del Pd, il capogruppo in Regione ha potuto godere della corsia preferenziale chiamata appunto «listino Bersani», e quindi sarà in lista alle politiche senza dover fare le primarie, con annessa prospettiva di un sottosegretariato - se non di un ministero - in caso di vittoria del centrosinistra. Giovanni Tonella è secco quanto tagliente: «C’è un Pd dei militanti a cui appartengo e un Pd dei notabili di partito con le loro corti. Ma io almeno non sono cortigiano di nessuno». Altro aspetto polemico, il fatto che i «renziani» abbiano boicottato le fasi preliminari delle primarie non mettendo nessuno in pista. E non è mancato il giallo: nell’ultima settimana circolava l’ipotesi di una corsa alle primarie di Daniele Ferrazza, ex sindaco di Asolo. Ma poi ieri, dopo una giornata convulsa, con una messaggio Twitter Ferrazza ha morettianamente (nel senso di Nanni Moretti) sciolto le riserve: «Mi si nota di più se mi candido o non mi candido?», per poi fare marcia indietro: «Resto a fare il mio mestiere».

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