domenica 12 ottobre 2014

ATTENZIONE AI CORRUTTORI

Lavoro, impresa e problema della corruzione: vi proponiamo questo bel contributo di Veronica Gallina, sindacalista CGIL.
I rinnovi dei contratti nazionali dei lavoratori del settore legno, edile, marmo-lapideo e del cemento sono stati molto difficili e segnati dalla crisi. Ai tavoli di trattativa abbiamo sentito dire che i volumi di lavoro sono calati, che il credito dalle banche non arriva, che la concorrenza estera è spietata, che lo stato frena lo sviluppo delle imprese. A parte le iniziative di proposta e di protesta territoriali, regionali e nazionali del sindacato, nei mass media non si è parlato della grave sofferenza dei lavoratori dovuta a questi ritardi. Nel frattempo i giornali e le televisioni hanno bombardato la cittadinanza di informazioni sui gravissimi episodi di corruzione legati all'Expo di Milano ed al Mose di Venezia.
Si è parlato di sistema della corruzione e sono state pubblicate pagine e pagine di dati sui comportamenti delinquenziali dei politici coinvolti, che hanno accettato svariate offerte di centinaia di migliaia di euro per favorire alcune imprese nell'aggiudicazione di lavori e grandi opere. Una simile attenzione mediatica si è verificata anche ai tempi di tangentopoli; è nel sentire comune della gente e dei lavoratori il pensare a quei periodi e ricordare perfettamente i nomi dei politici delinquenti coinvolti ma probabilmente pochi ricordano i nomi delle aziende che hanno pagato per ingraziarsi i favori dei quei politici e dei loro partiti. Purtroppo questo succederà anche in Veneto tra 6 mesi. Tutti ricorderanno i nomi dei politici coinvolti nella corruzione legata all'Expo e al Mose e nessuno ricorderà i tanti nomi degli imprenditori che si sono aggiudicati lavori importanti non per la propria capacità imprenditoriale, ma per aver semplicemente pagato dei politici e degli amministratori. Lo stesso è accaduto per i gravissimi episodi verificatisi in provincia di Treviso in questi ultimi 20 anni e più. Si è trattato di un enorme numero di imprese, in particolare del settore delle costruzioni, che si accordavano tra loro per truccare gli appalti in modo da presentare delle offerte concordate e aggiudicarsi, a turno, i lavori sul territorio e evitare spudoratamente il rischio di impresa, ossia il fatto di dover mettere in conto che nel fare impresa si deve competere con la bravura e le capacità di altri imprenditori per stare sul mercato. Queste situazioni in provincia di Treviso in particolare e piu' in generale in Veneto, sono state moltissime. Se provassimo pero' a intervistare la gente su questo, probabilmente nessuno ricorderebbe quali imprese siano state condannate dalla giustizia. Quel che è piu' grave è che nessuno ricorderà nemmeno i nomi delle aziende che non sono mai state coinvolte in questi gravi episodi di delinquenza e latrocinio.
Mentre i lavoratori, in tutti i settori, hanno dovuto tirare la cinghia e in moltissimi casi hanno perso il lavoro senza poterne ritrovare un altro, un gran numero di imprese ha continuato ad ingrassarsi illecitamente facendo “cartello” e corrompendo dei politici per lavorare. Mentre alcune imprese facevano questo, ad alcuni tavoli delle trattative coi lavoratori cercavano di prendere tempo per non rinnovare i contratti o peggio ancora, chiedevano ai lavoratori di decurtarsi lo stipendio perchè la crisi mondiale è davvero difficilissima da affrontare. Nel frattempo continuavano e continuano anche a rendere difficili gli sforzi di aziende serie concorrenti, offrendosi sul mercato con prezzi inspiegabili e indecenti.
Le imprese serie, quelle che pagano i lavoratori rispettando contratti di lavoro, leggi e normative sulla sicurezza, che sono molte e rappresentano il fiore all'occhiello della nostra economia e sono l'unica speranza di sviluppo per i lavoratori ed il territorio nei prossimi anni, devono continuare a sopportare la concorrenza sleale di imprese gestite in modo delinquenziale, che basano costantemente la propria attività sul semplice fatto di pagare per ottenere i migliori lavori e le piu' importanti commesse.
Questo fatto è gravissimo e insopportabile per il danno che provoca ai lavoratori ed all'economia del nostro territorio, perchè dimostra quanto manchi la concorrenza e quindi quanto manchino prospettive future solide per lavoratori, famiglie e giovani. Perchè se nel nostro territorio le imprese serie devono continuare a battersi contro aziende che basano la propria attività solo sulla capacità di corrompere dei politici per avere lavoro, i posti di lavoro continueranno a calare. Il lavoro e lo sviluppo possono crearsi solo se si fondano su serietà, rispetto del lavoro e delle norme. la corruzione per avere lavoro porta solo a continuare una crisi generale che non crea nulla di positivo e distrugge il grande patrimonio di professionalità ed eccellenze creato con fatica da impenditori e lavoratori italiani dagli anni 60 ad oggi.
Nel contempo la gente non pensa tanto alla gravità del fatto che tante aziende si siano comportate in modo grave, si concentrano invece sull'odio verso i “politici” in generale, dimenticando quel mare di persone che si occupa di politica lontano dai riflettori di televisione e giornali e ogni giorno sacrifica il tempo e la famiglia per la passione verso il bene comune. Queste persone sono tantissime, ma non riconosciamo il loro impegno e l'importanza di cio' che fanno perchè è piu' semplice puntare il dito in generale su tutta la politica, per scaricarci la coscienza rispetto al fatto che come cittadini ed anche come lavoratori spesso non ci interessiamo piu' di partecipare alla vita politica stessa. Se lo facessimo avremmo modo di esercitare un controllo indiretto efficace sui comportamenti illeciti e di fatto le imprese e le aziende che corrompono alcuni politici avrebbero maggiori difficoltà a farlo. Se solo partecipassimo ad esempio ai consigli comunali avremmo gli occhi puntati direttamente su chi gestisce il bene comune e potremmo contribuire al miglioramento della gestione dello stesso, sia da parte dei politici, sia per quanto riguarda le imprese che cercano di ottenere lavori dal pubblico. Dato che non è così, chi paga i politici per avere in cambio favori lavorativi sa di non essere soggetto a nessun controllo e interessamento da parte della cittadinanza. Per questo continuerà a cercare sempre e comunque di corrompere dei politici per avere lavoro, toglierà lavoro alle imprese sane, rovinerà il territorio e l'ambiente, aggirerà le regole e sfrutterà i lavoratori. Infatti se il nostro tessuto produttivo non avesse un cosi gran numero di aziende coinvolte in affarismo e delinquenza molto probabilmente la crisi nel nostro territorio sarebbe meno dura, ci sarebbero piu' posti di lavoro, molti accordi aziendali sarebbero quindi stati rinnovati piu' velocemente e i lavoratori avrebbero avuto garanzie economiche e di sviluppo più ampie e piu' durature. Dobbiamo stare attenti al tipo di informazione che televisioni e giornali riservano ai problemi della corruzione in politica, perchè probabilmente, mentre per mesi e mesi stiamo incollati al televisore a maledire quello che ci presentano come il politico di turno delinquente e che ci fanno sembrare sia l'unico attore in questa oscena vicenda di ruberie, noi non puntiamo piu' la nostra attenzione su chi ha dato soldi a quel politico al fine di avere favori. La mancanza di attenzione da parte di cittadini e lavoratori su chi corrompe i politici permette a queste aziende di pagare il minimo pegno per tutto quanto hanno rubato e di evitare la peggiore punizione che possa esserci, al di là del carcere, ossia la disapprovazione e l'odio da parte della cittadinanza.

(Ci permettiamo di offrire un esempio - molto triste - di una situazione del tipo di quelle denunciate da Veronica: cliccate su questo link per leggere una pagina di un numero della Tribuna dello scorso aprile...)

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